23.3.11

ISEE: Indicatore di Situazioni Esizial-Esilaranti

I Nonaddetti vorrebbero chiedere un po' di soldini alla regione, che da' contributi per i restauri delle case. Dava contributi anche per l'acquisto, specialmente alle giovani coppie con l'intenzione di sposarsi (tipo noi tre mesi fa, giusto per dire), ma l'ha deciso un mese dopo che i Nonaddetti avevano visitato la pagina web sull'argomento. I Nonaddetti se se sono accorti a cose fatte (£$%&@#*&%$£°ç§%!! !! !!) e si sono dati degli scemi perché il loro debito sarebbe potuto essere decisamente più contenuto... è anche vero che se le norme e i contributi cambiano ogni due per tre è pura questione di cu*o cascarci dentro. Le probabilità aumentano se si è ben informati, che però non significa leggere assiduamente il sito bensì conoscere uno dell'ufficio, che sa cosa verrà fatto (e forse pubblicato) prossimamente. Dovrei ricamarlo a punto croce (ricamare io? ahahahah!) e incorniciarlo di fronte al letto per leggerlo ogni mattina: 
"Non Sei In Un Paese Nordico: Per Informazioni Importanti Non Leggere Ma Chiedi. 
Preferibilmente Alle Segretarie, Che Notoriamente Governano Il Mondo".
Riassumibile in:
"NSIUPN: PIINLMaC. PAS, CNoGIM"
Potrei impararlo a memoria snocciolandolo nelle conversazioni e spacciarlo per ungrofinnico.

Nonostante abbiano una dimostrata propensione al risparmio (probabile sangue scozzese), per quanto non all'ascetismo (esclusione della combinazione sangue scozzese-sangue genovese), e abbiano pure comprato una casa bellissima e grande ma alquanto sgaruppata, quindi relativamente economica, con la ferma intenzione di far da sè tutto il possibile, i Nonaddetti non navigano nell'oro e il contributo sarebbe prezioso. Permetterebbe di affiancare dei lavori seri al fai da te esplicato con l'assistenza (si spera non solo telefonica) di nugoli di parenti che svolgono o hanno svolto attività di muratore, piastrellista, parquettista, idraulico, riparatutto, ingegnere, erogatore automatico di consigli. Ci manca solo l'elettricista. Com'è che se più o meno tutti hanno mille parenti che fanno questi mestieri, la volta che hai bisogno di un operaio c'è una lista d'attesa che neanche per entrare agli Uffizi in agosto?

Come saprà chiunque altro tranne noi, per chiedere i contributi serve l'ISEE. Dato che non l'avevo mai fatto ho optato per rivolgermi a un CAAF mettendo in conto di perdere un sacco e una sporta di tempo (che tanto...), ma almeno contando di evitare errori.

Primo tentativo. Arrivo bel bella al CAAF, a piedi perché è ecologico e se no non mi muovo mai, osservando come la primavera imminente risvegli i teneri germogli dei rovi a bordo strada. Arrivo un po' in anticipo. Aspetto tranquillamente. La saletta va riempiendosi, tutti salutano, che gentili. Gli impiegati chiedono ai nuovi arrivati "Lei è qui per il 730?" ma apparentemente siamo tutti interessati all'ISEE. L'ora del mio appuntamento è passata, ma concedo un ritardo fisiologico. Tutti quelli che hanno preso gli appuntamenti per il 730 sembrano essere stati rapiti dagli alieni, gli impiegati bighellonano avanti e indietro e quando qualcuno ci prova con loro rispondono che non sono autorizzati a fare gli ISEE. Il ritardo fisiologico, creatura notoriamente dotata di vita breve, è invecchiato e morto e giace per terra al centro della saletta. Dato che ormai è ora di pranzo e so di essere pranzopatica vado a chiedere se si sono dimenticati di me ma no, c'è da aspettare ancora un po'. Dopo due ore il cadavere del ritardo è mummificato sotto il tavolino della saletta, pietosamente coperto con i quotidiani, e finalmente mi chiamano. Mi precipito nell'ufficio, conscia della pressione delle persone fuori dalla porta. Sono stufa e ho fame, la ragazza che si occupa di me è esausta. Inizia a vedere le carte. A ogni respiro entra un'altra che le fa il cazziatone per il ritardo, mettendo sempre più ansia a lei e a me, che mi immedesimo sempre in tutti tranne in quelli capaci di fare i cazziatoni. Cerchiamo di sbrigarci, il mio buonumore è ormai defunto e passibile di sepoltura congiunta con il povero ritardo. Alla fine raccolgo la busta col nostro ISEE, ringrazio, e scappo abbandonando la ragazza al suo destino.
Controllo le carte solo dopo essere arrivata a casa e aver ingurgitato un piatto di cous-cous a cottura ultrarapida. Abbiamo dimenticato di inserire un dato. L'ISEE è sbagliato. In testa mi risuonano parole come "Controlli automatici su tutti. Responsabilità penale per false dichiarazioni". Devono fermare queste carte! Provo a chiamare, ma anche se sono lì non rispondono fino alle 3. Tanto manca poco, aspetto. Richiamo. Non rispondono. Aspetto le 3 e 10. Occupato. Alle 3.45 rinuncio, mi reinfilo il giubbotto e torno là. Naturalmente piove, le auto mi schizzano a ogni pozzanghera. Mi dicono che devo presentare un altro ISEE, che sovrascrive il primo e che non mi arresteranno gettandomi in qualche segreta sotterranea sempre che io non faccia richieste di contributi usando quello sbagliato. Mi danno un altro appuntamento, per la settimana dopo perché sono strapieni. Ah, non l'avevo notato.

Secondo tentativo. Oggi il sole splende, ma io fingo di non accorgermene e prendo l'auto. Mi sono premunita e per allietare l'attesa ho portato il mio libro del momento da rileggere, oltre a un block notes che magari ci sono tipi interessanti da descrivere o mi vengono pensieri geniali. Ho anche gli appunti del corso di Europroject Management, ma chissà come ho l'impressione che portarli servirà solo a fargli prendere aria. Mi metto comoda e aspetto, leggendo. Che bel libro. Eh sì, la vita è proprio meravigliosa. Ogni tanto mi guardo in giro. Com'è bella quella signora, dovrei vestirmi così quando avrò la sua età. Che bella finestra grande c'è, entra molta luce oggi col sole. Ah, che bello. Un po' lungo anche stavolta, a dire il vero. Mah, è solo un'ora che aspetto, non vale ancora la pena di chiedere se si sono dimenticati di me. Basta leggere, adesso penso a come mai la mia vita va a rotoli in questo periodo, devo raddrizzarla. Eh, che pensieri difficili. Però è importante capire, e agire di conseguenza. Però a dire il vero inizio a essere stanca, ho di nuovo fame. Ma quanto ci mettono tutte le volte? Aspetta che chiedo. Come? Come sarebbe la signora dell'ISEE è andata via? E io?? Ma certo che ho l'app... come sarebbe non ho appuntamento? Mi avete mandato anche gli sms promemor... sì, cer... eh? Ah. ... ... ... Capisco. Scusi, avete mica un sacchetto del pane? Improvvisamente provo un irresistibile impulso di infilarmelo sulla faccia.

Ora, il buon vecchio maniaco Sigmund troverebbe normale che uno si dimentichi di andare a un appuntamento oltremodo noioso, ancorché necessario. Ma che uno non veda l'ora, al punto da andarci il giorno prima pur di uscire di casa e sentire che sta facendo qualcosa di utile, direi che è condizione forse non necessaria ma sicuramente sufficiente a richiedere provvedimenti immediati e drastici.

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