21.3.13

Dicono...

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Ambulatorio prelievi.
L'infermiera va in brodo di giuggiole ogni volta che vado a fare i controlli e la mia pancia è cresciuta.
"Che bel viso hai! E' un maschietto?"
"Sembra di sì"
"Eh, lo dicono che se si ha un bel viso è un maschietto"
"..."
"Non che sia vero, ma sai vengo da un paesino di montagna e là c'erano tutte queste dicerie su come capire se è maschio o femmina... dicono che con le femmine vengono le macchie in faccia"
"Lo so, dicono tante cose: generalmente quelle negative sono riferite alle bambine e quelle positive ai bambini e io lo trovo triste e ingiusto"
"Beh, comunque non è che siano vere"
"Già"

Le dicerie possono essere infondate, ma l'atteggiamento è concretissimo. Perchè le bambine devono essere sminuite ancora prima che nascano? E dalle altre donne, poi! Infatti, chissà come mai, anche se immagino che preferissero il figlio maschio, non mi vedo gli uomini del paese seduti al tavolo dell'osteria a giocare a carte e intanto commentare la forma della pancia o il colorito della moglie.

Come con i vestitini: mettere insieme il corredino per i primi giorni in ospedale (dunque parliamo di 5 cambi al massimo) evitando il rosa e l'azzurro è come cercare pepite d'oro per strada. I vestiti per i piccolissimi sono quasi solo rosa e azzurri, e solo da - diciamo - l'anno in su i colori iniziano a variare; ma a quel punto si passa alle finte cravatte e ai pizzi, per cui rimangono comunque pesantemente connotati e non intercambiabili.
E perchè mai??
Azzardo: perchè più siamo piccoli e più siamo indistinguibili. Invece è indispensabile capire se siamo davanti a un bimbo o una bimba.
E perchè mai??
Azzardo di nuovo: perchè ci comporteremo in modo diverso con loro a seconda del genere.
E perchè mai??

15.3.13

Pesca un bigliettino


Questa settimana è finito il corso-gravidanza che frequentavo (ma la prossima inizia quello dell'ospedale). Per salutarci ci hanno regalato delle frasi a tema, ognuna ne ha presa una a caso dal mazzo dei bigliettini... Ecco la mia ❤

14.3.13

C'era una volta una Mamma Gatta, con 4 gattini che...



Ho scoperto che quando c'è il sole i prati dei vicini diventano viola e azzurri. Se invece il sole si nasconde, scompare anche l'azzurro perchè le corolle si richiudono e aspettano. E' già primavera!

Da qualche giorno non vediamo Mamma Gatta e ci stiamo chiedendo se sia nascosta con una nuova nidiata o se le sia capitato qualcosa. E' una questione importante, a livello locale... finchè non avremo tempo di mettere seriamente il naso fuori di casa - i lavori urgenti sono ancora molti e la data della nascita si avvicina - la nostra conoscenza di questo buchetto dove siamo andati a comprar casa è limitata al giardino e al cortile: e in cortile la presenza più assidua sono i gatti del vicinato.

La nostra esce di casa ostinatamente, ora che può, ma paga l'aver passato l'infanzia in appartamento: è ben meno sveglia degli altri. E soprattutto: non è affamata. Mai. Gli altri lo sono sempre. Qui siamo "in campagna" ed è comune, pare, non sterilizzare il proprio gatto nè tantomento curarsi dei gattini che poi, guarda un po', arrivano. Si mette del cibo fuori casa, alla mercè di qualsiasi bestia passi, e la quantità di cibo non cambia sia che di gatti ne giri uno (impossibile) sia venti. E' difficile stabilire se un gatto "è di qualcuno". La conseguenza sono gatti affamati ed elemosinanti, aggressivi tra di loro per sopravvivenza - la nostra è generalmente molto più sul vivi e lascia vivere, finchè stan fuori di casa sua - e molto territoriali (oh, come puzza la nostra porta, maledetto gatto grigio!). Una certa parte non ce la fa, si trasforma in un relitto spelacchiato che nessuno si sogna di curare, e poi sparisce. Se proprio diventano troppi, un po' di veleno abbassa la popolazione O_o

L'anno scorso Mamma Gatta ha avuto le sue prime cucciolate. La prima l'ha portata nel giardino della Vicina Bionda, ma sono morti tutti i micini, con grande strazio della Vicina che ha tentato invano di aiutarla a salvare l'ultimo. La seconda cucciolata è stata nascosta finchè i 4 micini sono cresciuti un po', poi li ha portati da noi. Il Nonaddetto si è intenerito perchè i gattini insieme pesavano quanto la mamma e ha permesso loro di entrare nella vecchia stalla; la Nonaddetta ha approvato telefonicamente da Nebbialand. Tragico errore - per noi! Loro sono stati benissimo, sono cresciuti in un vero parco giochi, con latte e crocchette a volontà, ma le loro pulci si sono trovate altrettanto bene e alla fine, nonostante le fialette antipulci, siamo stati costretti a buttarli fuori, fumigare la stalla e la casa (!!) e irrorare il cortile con insetticida da stalla! Che ne sapevamo noi di pulci? Prendete nota: MAI lasciar stare dei gatti pulciosi in luoghi chiusi e protetti.



Sterminata la gran massa di pulci, restava il problema di cosa fare dei gattini. Uno più bello dell'altro. Tre femmine, che nessuno vuole. E la nostra dimostrava ampiamente di non avere la minima intenzione di dividere casa con chicchessia dei nuovi arrivati. "Portateli in qualche campo e liberateli lì" era la risposta più magnanima alla domanda "Vuole un gattino?". A farli morire di stenti?
Il primo passo è stato acchiapparli uno a uno per spulciarli. Sapete quei due che tra mezzanotte e l'una e mezza di venerdì sera, lei dopo un viaggio di 5 ore in auto, si mettono a imparare a spulciare un gatto? Siamo noi. (Se vi servono istruzioni, siamo molto bravi ora. Veniamo anche a domicilio)
 
E una volta puliti e profumati? Li abbiamo chiusi in bagno: era l'unica porta interna che avevamo! E non potevamo lasciarli girare per casa: la nostra gatta aveva già cercato di suicidarsi buttandosi dal terzo piano - ci ha ripensato in tempo.
I dottorandi di Nebbialand si sono dimostrati le persone più aperte e sensibili... Sally ha viaggiato per un po' nella nebbia per poi proseguire verso il sole siculo e Furia se ne è andata a mangiar tortellini e mortadella.
Ne restavano due, chiusi in bagno. In quel momento io ho scoperto la gravidanza. Sapete quella che il ginecologo le dice "limiti i contatti con la sua gatta e non ne abbia con gatti sconociuti", e lei fa la faccia di bronzo e pensa a quei due che si arrampicano sul suo accappatoio in quei pochi minuti di doccia in cui non può tenerlo in camera, deve proprio averlo in bagno? Sono io, ed ero molto infelice e molto spaventata finchè non ho visto gli esami a posto. D'altra parte, Cuordipietra il fidanzato della Vicina Bionda si era offerto di risolvere la questione... lasciarli uscire di nuovo era una condanna a morte: e quindi?

Poi la Vicina Bionda ha trovato un'altra famiglia generosa: Notte Stellata poteva andare ad abitare con una mamma e il suo ragazzino che litiga con le parole, ed era francamente del tutto terrorizzata all'idea; ma quando sono venuti a prenderla, il ragazzino si è innamorato anche di Indiana Jones, che non aveva paura di niente, e la sua mamma ha deciso di non separare i due micini.
E vissero tutti felici e contenti e spulciati... tranne Mamma Gatta, che non abbiamo avuto il coraggio di provare a cacciare in acqua perchè ci aspettavamo una reazione ben diversa da quella dei gattini... E ora, dove sarà lei, che nelle scorse settimane girava con un codazzo di ammiratori che neanche le dive di Hollywood?
... qualcuno vuole un micino?

5.3.13

Punti di vista

Il luogo: il corso per la gravidanza.

Il fatto: le responsabili ci forniscono fogli e colori e ci chiedono di disegnare la nostra gravidanza. C'è chi disegna un viaggio, vuoi con la coppia su una barchetta a vela in un bel mare con un bel sole e qualche nuvola non troppo preoccupante, vuoi lungo una strada che deve passare una strettoia ma poi si allarga all'infinito, con vari simboli disseminati qua e là a significare i momenti confusi e quelli chiarificatori. C'è chi disegna la famiglia al completo, col nuovo bebè già bello e pronto, tutti stretti e uniti e felici insieme, e nessun altro intorno perchè non c'è nessuno di altrettanto importante in questo momento. La Nonaddetta ha disegnato anche lei un viaggio, più nel tempo che nello spazio, con i primi mesi bui e pieni di mostri relegati in un angolino e i Nonaddetti con la pancia felici insieme al centro e altre facce amichevoli intorno, tutti in attesa di occupare un paesaggio con lo stesso sole e le stesse nuvole non troppo preoccupanti dell'altro disegno.

Il sequel: tornata a casa, la Nonaddetta ha raccontato, come sempre, cos'era successo al corso. Poi le è venuta l'ovvia idea.
"E tu Nonaddetto cosa avresti disegnato?"
"Mmmm. Una pancia"

E non c'è stato verso di cavarne altro. Dato che invece può passare ore a discutere dei meccanismi per la valutazione della ricerca, credo che mi impunterò molto sulla necessità di non vederlo tornare troppo tardi dal lavoro la sera...