24.2.12

Queste non sono poesie. E' temporanea spunteggiatite

Un po' di anni fa, in un'altra città, ho incrociato per l'ennesima volta in corridoio
un mio professore, alto e magro che un vento troppo forte o un cane troppo vivace
se lo portavano via.
L'ho salutato come sempre
ma quella volta lui ha detto: tu sorridi sempre
continua così
e sorrideva anche lui.
Devo ammettere che il sorriso non è più lo stesso
sta aspettando, come radici in inverno
ma a volte fuori c'è il sole
e io ci riprovo.
A volte trovo un occhio gentile che coglie e sorride di rimando
a volte scontrosità, o forse è solo fretta, o la lontananza.
Nell'uno e l'altro caso
quel sorriso magro mi torna in mente
e almeno dentro il sorriso, il mio, rimane.

23.2.12

Andante, ma non troppo

Salveroilmondo è la terza dottoranda.
Al limite del temerario, va ovunque e fa tutto
e ovunque vada e qualsiasi cosa faccia ne è così convinta
da imporre a chiunque le sue esperienze.
Il suo ciao assomiglia a qualsiasi altro, ma in un attimo sei muto ascoltatore
un monologo ampio e dettagliato di cui non si intuisce la fine
in cui si sente la passione
di cui è difficile interrompere il flusso, tanto più per dire: a me non sembra così straordinario, scusa ho da fare.
Ha dietro, dentro, per mano, due o tre dolori che fanno la strada con lei
e forse il passo deciso serve a trascinarli meglio.

Io invece
mi ostino a imitare il gatto che passa sulla mensola fitta di soprammobili e tu non saprai che è passato
perché tutto è rimasto com'era.
Ma del tuo gatto l'affetto dovresti saperlo bene.

Dovrebbe non esserci alcuna gara tra noi
eppure a volte qualcosa stride.
Oggi ho puntato i piedi due volte.
Non ci sto
a farmi dipingere da qualcuno che non mi guarda attentamente - ma Ricercatore1 ha capito e girato in ridere, e mi è bastato,
ad accettare compiti noiosi, se chi me li sollecita non è cosciente che miei non sono - ma Ricercatrice ha preso l'iniziativa e ha cominciato, e allora io più volentieri ho finito.
Forse questa è la mia lettura e loro non si sono accorti di niente
ma oggi sono stati giusti, e leggeri nel disperdere lo stridio.
Grazie.

21.2.12

Bentornata

Maschiaccio non è più "innamorata" di Femminuccia. Sembrano le storie che vivevamo da bambini, invece continuiamo a viverle anche da grandi e lasciamo aperta la domanda su cosa poi voglia dire essere grandi.
Da quando non la idealizza più è tornata a parlare, con me e con gli altri. E' uscita con un po' di Forestieri il sabato sera. Si è confidata su come districarsi nel labirinto SSN per una visita che deve fare. Poi è tornata a cercarmi per raccontarmi il teatrino con i vecchietti della fila interminabile fuori dell'ambulatorio della dottoressa.
 
"E tu cosa fai, studi?"
"Sì, faccio il dottorato di ricerca"
"Aaahn, ho capito... (pausa di intensa riflessione, dal momento che non ha capito affatto. Poi l'illuminazione) Ma se sei dottore perchè sei qui?"
Sono gli stessi dialoghi che le capitavano nel suo Paese, mi dice ridendo, lo dice con affetto.
 
Se una situazione sana produce persone sane, spero che questo umore aperto e sorridente sia il segno che ha ri-trovato un equilibrio migliore... allora bentornata!

New look

Ho tagliato i capelli. Circa 25 cm, tutti in un colpo.
Una signora un po' anziana, entrando dalla parrucchiera e vedendo il mucchietto ai miei piedi, ha commentato "Oh oh, c'è un bel cambiamento qui".
E' stato un rischio.
Non sapevo come sarei stata e per ricrescere passeranno dalla fase di totale ingestibilità.
Ma. Era da tanto che volevo provare. Proverei ancora più corto, cortissimo. Devo aspettare di avere i capelli bianchi? A quel punto diranno che una brava nonna non li tira su col gel.
 
Il piccolo cane dei miei mi ha abbaiato. Poi mi ha riconosciuto e ha preteso le coccole di sempre.
La Sorella si è entusiasmata.
Il Nonaddetto si è prodotto in un malinconico preferisco i capelli lunghi, ma riconosce che la giurisdizione sul mio cuoio capelluto è mia, segretamente confortato dall'evidenza che i capelli ricrescono.
  
Gli altri Forestieri, quando mi hanno riconosciuta, si sono prodotti in lodi sperticate, e si sono già abituati. D'altronde non sono stata la prima a tagliare.

Poi sono andata al lavoro.
I Dottorandi hanno apprezzato, chi più scioccato chi meno.
Qualcuno non ha ritenuto la faccenda degna di commenti, e gliene sono grata.
Una persona ha commentato: un tentativo da rimediare al più presto.
Me l'aspettavo ma non ho replicato, perchè avrei solo potuto dire mi devo essere persa la mail del personal styler di gruppo e così non l'ho consultato.

Simboli di rischio chimico o pittogrammi di pericolo: Irritante
Classificazione: sostanze o preparazioni non corrosive che al contatto immediato, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose possono espletare un'azione irritante.
Precauzioni: i vapori non devono essere inalati e il contatto con la pelle deve essere evitato.

In effetti i cibi piccanti, a piccole dosi, non danno nessun fastidio e anzi sono gustosi e appetitosi. E io, che non mi permetterei mai di commentare in negativo i vestiti, i capelli o alcunchè di chicchessia (se non per dirgli guarda che hai il retro dei calzoni scucito, belle le mutande a pallini), non mi irrito affatto ;)

15.2.12

Oooooh!

"Ciaaaooo!" squittisce Femminuccia, come sempre seduta al pc, col suo sorriso a 32 denti e la sua vocetta di cortesia, quella che mi fa coprire all'istante di bollicine rosse.
"Ciao" ricambio il sorriso e per un minimo di buon coinquilinato la informo che ho avuto notizie della cucina che avremo in appartamento, pare sarà ad aprile, hanno il preventivo...
"Oooooh, ti ha detto quanto spenderanno?" chiede tutta curiosa mentre si alza e va a prendere qualcosa in camera.
"Oooooh, così tanto?" si stupisce quando glielo dico. Per una cucina non si spende meno di così neanche all'ikea, le faccio il confronto col prezzo della cucina grande, chiedendomi quanto questa sarà minuscola. Ma sarà quasi senza elettrodomestici, in effetti... ti ha detto cosa ci sarà in questa cucina?
Lei torna a sedersi e occhieggia lo schermo del pc, forse deve fare la trentesima chiamata di oggi, aspetto che me lo dica in modo da potermi congedare ma non mi dice niente.
"Oooooh, prima diceva fornello, cappa, lavandino e frigo, poi ha detto no il vecchio frigo va bene risparmiamo, io ho chiesto di avere il forno, mi ha detto di no ma forse con questo prezzo l'ha messo!".
Occhieggia lo schermo ma non dice che ha da fare. Aspetto un momento, ancora niente. Allora aggiungo che io ecco spererei più nel microonde...
(la sua voce cambia di colpo) "Nonaddetta, abbiamo già avuto questa conversazione e non possiamo aggiungere niente di nuovo. E' inutile parlarne finchè non ci portano questa cucina e la vediamo. Allora ci penseremo. Questa conversazione è pointless".
  
Aspetta. E' una sciocchezza, ma questa viperata improvvisa e ingiustificata mi gela e mi ferisce. Un po' stordita, me ne vado in camera mia e mi siedo a riordinare le idee. 
 
Davvero ne abbiamo già parlato? Io e te? Non mi risulta.
Forse ne hai parlato con Maschiaccio, la tua ex-adoratrice, prima di litigarci e smettere di parlarci e di condividere i pasti, e prima di iniziare a vivere come separati in camera.
E allora, aspetta che adesso ci penso un po' meglio. Aspetta che controllo se ci sono abbastanza puntini da unire per comporre un disegno.
E Oooooh! Sai cosa vedo? Che:
 
se ti sei degnata di dirmi più di un "ciao" solo dopo che ho fatto un enorme tiramisu da mangiare tutti insieme (e il mio tiramisu è il migliore del mondo, stramazzi al suolo stecchita la modestia in questo preciso istante)
se quando ci sei tu devo dormire con i tappi, anche se mi fanno male le orecchie
se fai in modo di fare aerobica in camera con la musica a volume stellare il lunedì sera, quando ti avevo chiesto di lasciarmi dormire presto il lunedì che mi alzo alle 4 e guido per 4-5 ore e poi lavoro tutto il giorno
se gorgheggi, non parli, ad ultrasuoni tutto il giorno e tutta la notte su skype al punto che chi ho al telefono io sente te più di me - nonostante l'auricolare con la riduzione del rumore di fondo
se hai colonizzato l'intera superficie comune per tuo esclusivo utilizzo
se fai in modo di non avere alcun orario identificabile, in modo che io non riesca ad avere una vaga idea di quando poter fare la doccia o le pulizie degli spazi comuni - perchè tu vuoi poterti lavare e usare il phon anche all'una di notte o alle sei del mattino 
se non riesco a ricambiarti il favore perchè certe volte alle 8 del mattino tu dormi e io uso il phon sperando di svegliarti, ma tu hai il sonno di un elefante
se giri per la foresteria con jeans a vita bassissima e tanga ascellari perchè vuoi farti guardare - a costo che sia per riderti dietro
se accendi sempre tutte le lampadine e non ne spegni mai una, tanto non paghi tu la bolletta
se globalmente vivi come se fossi da sola al mondo e gli altri fossero trasparenti
se, soprattutto, alimenti il vago razzismo del custode - e me lo racconti pure! - per ricavarne vantaggi dipingendoti per contrasto come la ragazza occidentale per bene (anche ammettendo una improbabile correlazione di questo tipo.. tu occidentale? ti concedo che il portogallo è a ovest, ma non è proprio il faro dell'affidabilità, detto fra cugini)
 
... se tutto ciò chiama una spiegazione, non serve andar lontano con sottili disquisizioni psicologiche basate sulla lontananza da casa e dagli affetti o dalla precarietà della moderna vita lavorativa in particolar modo per i giovani ricercatori, come ammetto che avrei fatto qualche anno fa...
 
... semplicemente sei stronza.
  
E spero non servano altri anni prima che la mia lingua scatti in stile ninja e replichi a tono, invece di limitarmi a un signorile non ti curar di lor ma guarda e passa.

13.2.12

Peer review

"Allora Nonhaicapito, ti è piaciuta Londra?"
"Mah, pensavo fosse più bella di Milano, e invece."
...
  
Oggi la Terza Rivista ha risposto.
Ha detto. Il tuo lavoro, cara Nonaddetta, così com'è non lo pubblichiamo neanche noi, anche se siamo la tua terza scelta. Però. Se tu fossi tanto gentile da correggere un paio di cosette
di cui alcune sono critiche legittime e semplici da integrare
una è una colossale svista mia, causa occhi strabici a forza di rifare le figure
parecchie sono sviste dei referee che hanno letto di fretta il lavoro (l'hanno restituito in soli 20 giorni)
e alcune sono inconcepibili stranezze, non si capisce come un referee possa aver ricevuto un file con figure mancanti e amenità simili...
ecco, se tu fossi tanto gentile noi ti incoraggeremmo a rimandarci il tuo lavoro e saremmo contenti di ripensarci insomma.

Mi sento gentilissima. Mai stata tanto gentile in vita mia. Quasi cerimoniosa. Un giapponese e sua Graziosa Maestà la Regina Elisabetta che si incontrano per il tè del pomeriggio.

E' tutto il giorno che mi godo incredula questo responso (quasi) positivo che aspetto da taaantissimo e che.. non lo so se porterà qualcosa e oggi non mi importa, oggi me lo godo e basta!

10.2.12

Dilemmi

Ma perché dovevo trovarli tutti io e tutti qui, i patiti dello streaming? Ma non puoi comprarti i film come fanno tutte le persone civili, o noleggiarli e poi copiarteli o scaricarteli di notte, come fanno tutte le persone... bè, diversamente civili, tranne me che non faccio né l’uno né l’altro e di film proprio non me ne vedo?
Perché mentre tu streami, a me non mi si apre manco google, figuriamoci postare qualcosa. Vafangulo.

Volevo postare una lunga riflessione sulla mia esperienza di laboratorio.
Ma.
Devo riflettere ancora un po' sul confine che mi sento di stabilire tra le cose di me, e ancor più di altri, che sono disposta a mettere in piazza, e quelle che è corretto lasciare in una sfera più ristretta. Alla privacy ci credo.

Allora buttiamola sul ridere intanto. Nonhaicapito, che ancora non ha capito quanto sia paraculato a stare in un Marie Curie, è alla sua prima settimana di formazione, in UK. E approfittandone, lo scorso weekend tutto il gruppo di dottorandi si è fatto un paio di giorni a Londra. Non si hanno notizie di lui, facebook tace, si spera sia stato sufficientemente accudito dai compagni da non potersi ficcare nei guai.

Dove alloggerete, a Londra?
"In un hotel vicino a Hyde Park. Sai dov'é?"
Bè, non è che la cartina di Londra sia tatuata nei miei neuroni ma sì, circa lo so e ci ho camminato un tot, che bello...
"E' vicino all'Hyde Park Museum"
Eh?
Il famosissimo Hyde Park Museum. Non ho ancora capito (io, sto giro) se esista davvero. E non credo che lui abbia capito che è il caso di dare un'occhiata almeno da fuori agli altri musei, tipo il Natural History, il Science, il Victoria and Albert...

"Mi conviene cambiare euro in sterline qui o là?"
(E io non ci penso, che due giorni dopo lui sarà in aereo. Potrei dire che adora il last minute... infatti la banca gli dirà picche, dovevi ordinarci le sterline una settimana fa)
Che ne so, di dove trovi il cambio più vantaggioso? Quando sono andata in UK le sterline spicce me le ha date il Nonaddetto che ne aveva di avanzate, poi ho pagato col bancomat (la carta di credito non l'avevo) pure le gomme da masticare, perchè non avevo commissione mentre l'avrei avuta sui prelievi. Informati sulle commissioni della tua carta.

"Ma io volevo avere una certa quantità di sterline"
Sì, ma fanciullo, se non hai commissioni sulla carta un po' di spiccioli ti conviene averli ma il resto paga tutto con quella, se invece hai commissioni sulla carta ti converrà forse avere parecchi contanti. Devi informarti su queste commissioni.

"Ma io ci devo pagare l'albergo"
Ma fanciullissimo, l'albergo pagalo con la carta di sicuro! Per le spese spicce, invece, vedi se ti conviene la carta o il contante... e ricordati che se vuoi fare bancomat e hai commissione ti conviene prendere il massimo consentito dal tuo limite giornaliero, così prelevi meno volte...

"Limite giornaliero?"
Ussignur.
Certo, come diamine funzionano i bancomat in Tunisia? Non vorrai mica che se uno ti ruba bancomat e pin possa prenderti tutti i soldi in un botto? A proposito (meglio dirgli anche le cose di base) se giri con tanto contante stai attento, specialmente in metro o nei posti affollati... e spartiscilo, non tutto nello zainetto...

"Eh! Ci sono ladri??"
Ussignur, ussignur.

"Ma non mi hanno derubato in Italia, vuoi che mi derubino in UK?"
Ma grazie, eh. 
And good luck.

7.2.12

Uno sporco lavoro..

Foresteria.
Appartamentino che condivido con Maschiaccio e Femminuccia, attempatelle dottorande del primo anno, turca e portoghese, migliori amiche tra di loro, o almeno questo è quello che spera Maschiaccio.
Pulizie: bocciata la mia proposta dei turni, le fa un po' chi capita, quando capita, come capita.
La frequenza con cui la mia buona volontà supera la soglia del "Ho di meglio da fare" diminuisce inesorabilmente. Mi giustifico grazie a un inspiegabile fenomeno: quando la pulisco io, la vasca si rigenera in una superficie liscia e brillante, quando lo fanno loro torna bianca, ma rimane spietatamente opaca.
Però.
Ieri il pavimento era a chiazze nere piuttosto spesse. Ve bè, la neve, il fango. La vasca era marmorizzata vaniglia e cioccolato. Con un deposito di sabbia. OK, ho colto il messaggio, sto giro faccio io.
Devo farlo prima di venerdì...
Giovedì già mi tocca la pulizia della cucina e della sala da pranzo comuni: spazzare per terra, lavare tutte le superfici (dai piani cottura coperti di olio fritto, allo sportello a specchio del forno, all'interno del microonde), riporre tutte le stoviglie, portare al pianterreno tre bidoni di spazzatura diversi più i vuoti di birra, trovare il mocio, pulirlo che lo trovo sempre incarognito, passarlo sul pavimento, ripulire il mocio perchè ogni volta non ho il coraggio di lasciarlo incarognito. Col cavolo che pulisco anche qui.
Domani torno nella Grande Città a pesar campioni, col treno, e con la neve non sai mai quando torni. Non va bene.
Allora stasera.

Torno troppo tardi.
Metto su la lavatrice con le lenzuola, sforzandole perchè erano un po' rigide, chissà come mai, le ho lavate solo la sett.. due sett.. uhm.. bè, dicevo.
Raccolgo la polvere per terra col panno magico. Uhm. Ne passo un altro. Uhmm. Bè, basterà.
Pulisco i sanitari.
Mi faccio la doccia, godendomi la vasca sbrilluccicante.
Accappatoio e turbante in testa, passo il mocio in bagno imprecando alla polvere rimasta che fa i pelucchetti per terra.
Conciata come sono, mi auguro che Femminuccia stia su skype un'altra ora filata e Maschiaccio non debba fare la pipì proprio adesso.
 
Ho quasi finito e sto per scappare in camera, senza esser vista e salvando la dignità, ed eccoti Maschiaccio.
Oh no, vattene in camera tua. Leave me alone!
Come no, non è mai stata tanto loquace nelle ultime settimane. Non mi guarda mai molto in faccia, ma oggi ho il dubbio che osservi le caviglie che spuntano dall'accappatoio: e va bene, la situazione è seria, ma non ancora tragica, e comunque è inutile che cerchi di farmi venire i rimorsi: stando all'amica lunare, i giorni per la ceretta sono il prossimo weekend. Vuoi piuttosto che ti faccia un corso accelerato di rimozione del carbonato di calcio?
Veloce, che devo vestirmi asciugarmi i capelli e andare a mangiare, e fare na capatina sul blog.

Jobbing

Aggiunto il widget di Euraxess.
Sta a destra, tutto in basso, perchè è ingombrantello.
Modificato per mostrare quello che voglio io, dato che di per sè non è affatto "fully customizable": puoi scegliere un solo ambito. E io ne voglio due.
Tutto in 10 minuti.
Non male, per una che non ha mai studiato Javascript ;)

E infatti non funziona più bene, ci avevo creduto. Ma l'operatore logico "or" non è ||? Io voglio Biological Science OR Agricultural Science... grrr.

Ah ma non è colpa mia. E' proprio la pagina di job search di Euraxess che fa piangere, figuriamoci il widget. E io che davo per scontato che fosse il non plus ultra.  -_-' 

6.2.12

Il mio nuovo sfondo artigianale

Internet è una cosa meravigliosa.
Io faccio pochissimo shopping.
Inizio a farlo più online che reale per semplicità logistica.
Internet ti teletrasporta per le vie di un suk grande come il mondo.
Ci sono bancarelle.
Viuzze.
Cortili.
Porticati.
Altre viuzze.
Trovi veri artisti, di quelli che nella tua città non ci sono, perchè è troppo piccola, o semplicemente perchè non può stare in tutti i posti del mondo.
E puoi guardare, curiosare, toccare, rigirare, chiedere, sorridere, fingere di non capire, mercanteggiare sul prezzo, lasciar perdere, e ogni tanto portarti a casa qualcosa.
Aspetti, e ti arriva a casa davvero.
A volte oggetti concretissimi, fatti a mano da persone concretissime dall'altra parte del mondo, con cui tu hai scambiato parole, vi siete capiti, intravisti, salutati.
Questa volta sono alcuni oggetti virtuali: immagini, che userò come sfondi.
Inizio da questa.
L'autrice l'ha chiamata You are not alone. E anche il nome mi piace.
E' un'immagine che mi sa di teatro, narrazione, storie.
Mi sa del cielo del lunedì mattina, quando esco di casa alle 5 e per tutta la settimana non vedrò Nonaddetto nè gattissima nè casa, e l'umore non è dei migliori; ma dal cortile si vedono tante stelle come non ne vedevo dalle vacanze di bambina, e faccio subito pace col mondo.
Mi sa di tante altre storie, di gatti, di persone, di città, di alberi, di bambini, di vecchietti, di neve come di afose sere estive, di gelati, di musica araba a tutto volume da qualche appartamento chissà dove vicino che entra dalle tue finestre aperte, di biciclette, del camioncino che raccoglie la monnezza di notte, di aperitivi, di mercoledì universitari, di librerie, di viaggi, di ritorni, di altre partenze, di arrivi, di cene insieme, di facce, di voci.
Che storie ci vedranno gli altri? ♥
PS: io non sono riuscita a sistemare bene la risoluzione, stasera. Complice il sonno. Mi farò aiutare dall'esperta artigiana...