tag:blogger.com,1999:blog-80906836916562925272024-03-13T03:39:25.650+01:00i non addettiNonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.comBlogger108125tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-91858285223443636542013-04-09T15:51:00.000+02:002013-04-09T16:03:27.342+02:00Museruole e palle musicali<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/7/77/Big-eared-townsend-fledermaus.jpg/240px-Big-eared-townsend-fledermaus.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/7/77/Big-eared-townsend-fledermaus.jpg/240px-Big-eared-townsend-fledermaus.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">bat-wiki</td></tr>
</tbody></table>
Ho morso. Due volte. Zac! Zac! Nel sonno.<br />
Per fortuna ho preso solo il pigiama del Nonaddetto, non lui.<br />
<div style="text-align: justify;">
Sognavo di discutere con un ipotetico datore di lavoro dal braccino corto e di dirgli <i>e allora mi prenda in prova gratis, se sono brava ci guadagna e se non lo sono non ci perde niente</i>. E... Zac! Zac!</div>
<div style="text-align: justify;">
Quando, un po' sconvolta dal fatto che avrei potuto fargli male, ho spiegato al Nonaddetto che non era lui che volevo mordere, serafico ha replicato che pensava stessi sognando qualcosa di più interessante, che so essere un vampiro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mia mamma ha commentato invece <i>bene, ora basta imparare a mordere anche da sveglia</i>. Lasciamo stare gli anni di <i>sii buona sii gentile sii rispettosa</i>, anche lei ha imparato due cosette nel tempo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il mio ex-ex-capo, quello del dottorato, mi ha restituito un paio di mesi fa la bozza del secondo articolo che sarebbe dovuto uscire dai miei tre anni di lavoro. Ho aperto il file, constatato che si era sprecato assai poco in questi tre anni nella correzione, e messo via il file. Sono in altre faccende affaccendata e non ho voglia di lavorare gratis. Zac!</div>
<div style="text-align: justify;">
Temo di non aver nemmeno festeggiato qui sul blog la pur agognata uscita del primo articolo: d'altronde è uscito in agosto, con soli 3 anni di ritardo sulla fine del dottorato, su un giornale discreto ma da non strapparsi i capelli, com'era ovvio - forse nella mia valutazione c'entra il lavoro di demolizione morale del mio ex-capo. Ho peraltro ricevuto complimenti da colleghi ben più pubblicati di me. Ha anche già una citazione, che non è male per un settore piccolo come il mio. Eppure ormai di entusiasmo me n'è rimasto poco. Zac!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E poi. Un finlandese mi scrive per sapere se non vorrei referare un articolo su un tema vagamente connesso al mio. Mi scrivono tutti, da agosto. Vedi che pubblicare serviva a qualcosa... quando era ora. L'articolo sarebbe per un giornale leggermente superiore a quello dove ho pubblicato io. E' un lavoro che si fa gratis, però è necessario alla comunità, vediamolo come volontariato professionistico, e sul CV puoi bullarti di essere referee per questa rivista. Nonchè ragionare su come scrivere i tuoi, di articoli. Anche se pensi che non ne scriverai poi molti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Insomma.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ho accettato e sono due giorni che studio l'argomento, perchè è preso da un angolo che non era il mio. Perchè niente zac? Perchè il finlandese non mi ha offerto niente, non mi ha fatto promesse, non ha spacciato illusioni. Ha chiesto del volontariato dopo aver trovato e giudicato accettabile il mio lavoro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Allora.</div>
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</div>
<div style="text-align: justify;">
E' con il mio ex-ex-capo che ce l'ho, non con il mio secondo articolo.</div>
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</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Quindi, ancora prima di esplicitare questo pensiero masochista, avevo deciso che quando avrò finito questo referaggio attaccherò quel dannato secondo articolo, poi lo restituirò e credo che non lo vedrò per un altro po'. Io sarò molto occupata. Ma credo anche che questa volta dovrei trovare il modo di spedirlo <i>nonostante</i> il mio ex-ex-capo, non grazie alla sua gentile disponibilità nel correggerlo. Quanto sono stata politically correct, o traducendo, stupida.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinrZisSFa8biiRUPwBoc7rUR3CkRgnZq9wurzRZXYszfQwMDIxh9JPQy3hffiFfPheSds397IYny_QXKtbjG2KXNxqmpGKLbMRtgtxZsoOxhcSbcoziadIdIJoCp5qXMlyJdNOtFatQvw7/s1600/cheb_khaled.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinrZisSFa8biiRUPwBoc7rUR3CkRgnZq9wurzRZXYszfQwMDIxh9JPQy3hffiFfPheSds397IYny_QXKtbjG2KXNxqmpGKLbMRtgtxZsoOxhcSbcoziadIdIJoCp5qXMlyJdNOtFatQvw7/s200/cheb_khaled.jpg" width="200" /></a></div>
Allora adesso, per accontentare un po' tutti, sto davanti al pc seduta su una palla di gomma da pilates, per poter muovere la zona lombare, e ci saltello sopra col didietro a ritmo di musica a caso, compreso Khaled l'algerino che è come se un algerino ascoltasse Ramazzotti: il Pipo però sembra apprezzare e trovarlo meno noioso di un ambiente immobile e silenzioso ;)</div>
Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-19869528415499228022013-03-21T12:02:00.000+01:002013-03-21T12:02:31.364+01:00Dicono...<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeYOkXmJpMnpEPuo25nUY_r5QKpfZSXlxQuANBHhEHhuL-EixsyHxNbq9IZv7zegM2RS4UfYGrVMa455eWiVPw9dXEhiPP6IAkFRrznSkoxs8iOOvQG9L4D2fQzj_1D7NaLOrGkfn7iJ5a/s1600/angry-girl.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeYOkXmJpMnpEPuo25nUY_r5QKpfZSXlxQuANBHhEHhuL-EixsyHxNbq9IZv7zegM2RS4UfYGrVMa455eWiVPw9dXEhiPP6IAkFRrznSkoxs8iOOvQG9L4D2fQzj_1D7NaLOrGkfn7iJ5a/s1600/angry-girl.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Found <a href="http://2200hrs.com/wp/2009/07/ooo-she-gets-angry/">here</a>. Original image source unknown.</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Ambulatorio prelievi.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'infermiera va in brodo di giuggiole ogni volta che vado a fare i controlli e la mia pancia è cresciuta.</div>
<div style="text-align: justify;">
"Che bel viso hai! E' un maschietto?"</div>
<div style="text-align: justify;">
"Sembra di sì"</div>
<div style="text-align: justify;">
"Eh, lo dicono che se si ha un bel viso è un maschietto"</div>
<div style="text-align: justify;">
"..."</div>
<div style="text-align: justify;">
"Non che sia vero, ma sai vengo da un paesino di montagna e là c'erano tutte queste dicerie su come capire se è maschio o femmina... dicono che con le femmine vengono le macchie in faccia"</div>
<div style="text-align: justify;">
"Lo so, dicono tante cose: generalmente quelle negative sono riferite alle bambine e quelle positive ai bambini e io lo trovo triste e ingiusto"</div>
<div style="text-align: justify;">
"Beh, comunque non è che siano vere"</div>
<div style="text-align: justify;">
"Già" </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le dicerie possono essere infondate, ma l'atteggiamento è concretissimo. Perchè le bambine devono essere sminuite ancora prima che nascano? E dalle altre donne, poi! Infatti, chissà come mai, anche se immagino che preferissero il figlio maschio, non mi vedo gli uomini del paese seduti al tavolo dell'osteria a giocare a carte e intanto commentare la forma della pancia o il colorito della moglie.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Come con i vestitini: mettere insieme il corredino per i primi giorni in ospedale (dunque parliamo di 5 cambi al massimo) evitando il rosa e l'azzurro è come cercare pepite d'oro per strada. I vestiti per i piccolissimi sono quasi solo rosa e azzurri, e solo da - diciamo - l'anno in su i colori iniziano a variare; ma a quel punto si passa alle finte cravatte e ai pizzi, per cui rimangono comunque pesantemente connotati e non intercambiabili.</div>
<div style="text-align: justify;">
E perchè mai?? </div>
<div style="text-align: justify;">
Azzardo: perchè più siamo piccoli e più siamo indistinguibili. Invece è indispensabile capire se siamo davanti a un bimbo o una bimba.</div>
<div style="text-align: justify;">
E perchè mai??</div>
<div style="text-align: justify;">
Azzardo di nuovo: perchè ci comporteremo in modo diverso con loro a seconda del genere.</div>
<div style="text-align: justify;">
E perchè mai??</div>
Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-77190503218679372622013-03-15T15:04:00.000+01:002013-03-15T15:04:20.348+01:00Pesca un bigliettino<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEianhTBvB14AJnFsYG6YrhL9bCf_gls2JS_Xbe2f_6lxxJS-hWKyXH9sTN-AZSJwhNEXpktc7Iht5zgSu4JT6OB2NYvlefZbDgdBu5cJqoZiwKz2vLbRzkiBuR5ExgFbit2_C8iMTtv11Ca/s1600/un_desiderio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEianhTBvB14AJnFsYG6YrhL9bCf_gls2JS_Xbe2f_6lxxJS-hWKyXH9sTN-AZSJwhNEXpktc7Iht5zgSu4JT6OB2NYvlefZbDgdBu5cJqoZiwKz2vLbRzkiBuR5ExgFbit2_C8iMTtv11Ca/s640/un_desiderio.jpg" width="480" /> </a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Questa settimana è finito il corso-gravidanza che frequentavo (ma la prossima inizia quello dell'ospedale). Per salutarci ci hanno regalato delle frasi a tema, ognuna ne ha presa una a caso dal mazzo dei bigliettini... <span class="st">Ecco la mia ❤</span></div>
<br />Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-87478107897330184552013-03-14T15:09:00.000+01:002013-03-14T15:09:06.745+01:00C'era una volta una Mamma Gatta, con 4 gattini che...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5XVVkLNPEDpZVDSEoUMmVaKmDkObeI0xoH40SWqS2q3ipIwCLnZJBWMmiLXJtc3f1mapIu8-mP7FuqETE2s8s-o2NGFzxpyrs3giB5NrBWukmyFWV1djL793w5rxUDtZ8TyPzJVO9s3Tg/s1600/primavera.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5XVVkLNPEDpZVDSEoUMmVaKmDkObeI0xoH40SWqS2q3ipIwCLnZJBWMmiLXJtc3f1mapIu8-mP7FuqETE2s8s-o2NGFzxpyrs3giB5NrBWukmyFWV1djL793w5rxUDtZ8TyPzJVO9s3Tg/s400/primavera.jpg" width="300" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0JcHKMdu0oxaLKKfl-8bgwdxOh3ndXB54gP4wK4E_V995_gwLO0AlbKCsK7rditf3GOF14uk-vQfMj1jfhyphenhyphenU7j6b6bf8s6qWBWUlKv4S5FWAvqUgByc37l5s6Ac9QGMADwTxtQgHk6vX4/s1600/primavera1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0JcHKMdu0oxaLKKfl-8bgwdxOh3ndXB54gP4wK4E_V995_gwLO0AlbKCsK7rditf3GOF14uk-vQfMj1jfhyphenhyphenU7j6b6bf8s6qWBWUlKv4S5FWAvqUgByc37l5s6Ac9QGMADwTxtQgHk6vX4/s400/primavera1.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Ho scoperto che quando c'è il sole i prati dei vicini diventano viola e azzurri. Se invece il sole si nasconde, scompare anche l'azzurro perchè le corolle si richiudono e aspettano. E' già primavera!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Da qualche giorno non vediamo Mamma Gatta e ci stiamo chiedendo se sia nascosta con una nuova nidiata o se le sia capitato qualcosa. E' una questione importante, a livello locale... finchè non avremo tempo di mettere seriamente il naso fuori di casa - i lavori urgenti sono ancora molti e la data della nascita si avvicina - la nostra conoscenza di questo buchetto dove siamo andati a comprar casa è limitata al giardino e al cortile: e in cortile la presenza più assidua sono i gatti del vicinato.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La nostra esce di casa ostinatamente, ora che può, ma paga l'aver passato l'infanzia in appartamento: è ben meno sveglia degli altri. E soprattutto: non è affamata. Mai. Gli altri lo sono sempre. Qui siamo "in campagna" ed è comune, pare, non sterilizzare il proprio gatto nè tantomento curarsi dei gattini che poi, guarda un po', arrivano. Si mette del cibo fuori casa, alla mercè di qualsiasi bestia passi, e la quantità di cibo non cambia sia che di gatti ne giri uno (impossibile) sia venti. E' difficile stabilire se un gatto "è di qualcuno". La conseguenza sono gatti affamati ed elemosinanti, aggressivi tra di loro per sopravvivenza - la nostra è generalmente molto più sul vivi e lascia vivere, finchè stan fuori di casa sua - e molto territoriali (oh, come puzza la nostra porta, maledetto gatto grigio!). Una certa parte non ce la fa, si trasforma in un <a href="http://inonaddetti.blogspot.it/2011/02/il-pirata.html">relitto spelacchiato</a> che nessuno si sogna di curare, e poi sparisce. Se proprio diventano troppi, un po' di veleno abbassa la popolazione O_o</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0Q6ZxAbKR01n3HEdy1xhbj99iniZ2Oq85q-iMXsYxe7DypJ5Xf-EYyiAeFNTTTo4_8Jr8vB7ow3zXYNPvjSrz9g34y4U4rvbu3nUvsx6G76_wsTSLu8b7mqKB0FOGYuOPpxinabUD8Aqw/s1600/gattini.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0Q6ZxAbKR01n3HEdy1xhbj99iniZ2Oq85q-iMXsYxe7DypJ5Xf-EYyiAeFNTTTo4_8Jr8vB7ow3zXYNPvjSrz9g34y4U4rvbu3nUvsx6G76_wsTSLu8b7mqKB0FOGYuOPpxinabUD8Aqw/s400/gattini.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
L'anno scorso Mamma Gatta ha avuto le sue prime cucciolate. La prima l'ha portata nel giardino della Vicina Bionda, ma sono morti tutti i micini, con grande strazio della Vicina che ha tentato invano di aiutarla a salvare l'ultimo. La seconda cucciolata è stata nascosta finchè i 4 micini sono cresciuti un po', poi li ha portati da noi. Il Nonaddetto si è intenerito perchè i gattini insieme pesavano quanto la mamma e ha permesso loro di entrare nella vecchia stalla; la Nonaddetta ha approvato telefonicamente da Nebbialand. Tragico errore - per noi! Loro sono stati benissimo, sono cresciuti in un vero parco giochi, con latte e crocchette a volontà, ma le loro pulci si sono trovate altrettanto bene e alla fine, nonostante le fialette antipulci, siamo stati costretti a buttarli fuori, fumigare la stalla e la casa (!!) e irrorare il cortile con insetticida da stalla! Che ne sapevamo noi di pulci? Prendete nota: MAI lasciar stare dei gatti pulciosi in luoghi chiusi e protetti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjf36W96aoGVx0CqT-dz1hMxJg_hPnMIK4K1w_nQpyIWX4fOgYMMHFJWUGEBZkTZWW2wyjhqWyN064MdJveKwYkfbz_0gD2cqeZ5elqBv6wje_cpax_oRuG2BbTJD6EIpjDVvxZhTspLTLS/s1600/gattini1.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjf36W96aoGVx0CqT-dz1hMxJg_hPnMIK4K1w_nQpyIWX4fOgYMMHFJWUGEBZkTZWW2wyjhqWyN064MdJveKwYkfbz_0gD2cqeZ5elqBv6wje_cpax_oRuG2BbTJD6EIpjDVvxZhTspLTLS/s400/gattini1.JPG" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpCo3XkA5zWIqtbAOWOfW4pO2JT_riUPqsJjiC2iXKMyCYjxiGb767xbeZmu2MQuVPhg4Xb_8Z4l7aC4lwLOmiALNq7B4VWC5fvqsq1ZlxEn61JAD2TSriX3Qy0UYCFirFGQ7rnnSoIREf/s1600/gattini2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpCo3XkA5zWIqtbAOWOfW4pO2JT_riUPqsJjiC2iXKMyCYjxiGb767xbeZmu2MQuVPhg4Xb_8Z4l7aC4lwLOmiALNq7B4VWC5fvqsq1ZlxEn61JAD2TSriX3Qy0UYCFirFGQ7rnnSoIREf/s400/gattini2.JPG" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sterminata la gran massa di pulci, restava il problema di cosa fare dei gattini. Uno più bello dell'altro. Tre femmine, che nessuno vuole. E la nostra dimostrava ampiamente di non avere la minima intenzione di dividere casa con chicchessia dei nuovi arrivati. "Portateli in qualche campo e liberateli lì" era la risposta più magnanima alla domanda "Vuole un gattino?". A farli morire di stenti?</div>
<div style="text-align: justify;">
Il primo passo è stato acchiapparli uno a uno per spulciarli. Sapete quei due che tra mezzanotte e l'una e mezza di venerdì sera, lei dopo un viaggio di 5 ore in auto, si mettono a imparare a spulciare un gatto? Siamo noi. <i>(Se vi servono istruzioni, siamo molto bravi ora. Veniamo anche a domicilio)</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i> </i> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5qkqwoyro2cltoIZEcLivI-F1rsfY2erVU8D84BOckv73K-So0lYdENJz0KJS-z8x340GRCkSgIHi5pXnL4hzkFN88vHeumzcqXOAWJ7-Yg8VLaMbErvPi8ktcszfkb0R5fNXvGnulUKm/s1600/gattini4.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5qkqwoyro2cltoIZEcLivI-F1rsfY2erVU8D84BOckv73K-So0lYdENJz0KJS-z8x340GRCkSgIHi5pXnL4hzkFN88vHeumzcqXOAWJ7-Yg8VLaMbErvPi8ktcszfkb0R5fNXvGnulUKm/s320/gattini4.JPG" width="240" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
E una volta puliti e profumati? Li abbiamo chiusi in bagno: era l'unica porta interna che avevamo! E non potevamo lasciarli girare per casa: la nostra gatta aveva già cercato di suicidarsi buttandosi dal terzo piano - ci ha ripensato in tempo.</div>
<div style="text-align: justify;">
I dottorandi di Nebbialand si sono dimostrati le persone più aperte e sensibili... Sally ha viaggiato per un po' nella nebbia per poi proseguire verso il sole siculo e Furia se ne è andata a mangiar tortellini e mortadella.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ne restavano due, chiusi in bagno. In quel momento io ho scoperto la gravidanza. Sapete quella che il ginecologo le dice "limiti i contatti con la sua gatta e non ne abbia con gatti sconociuti", e lei fa la faccia di bronzo e pensa a quei due che si arrampicano sul suo accappatoio in quei pochi minuti di doccia in cui non può tenerlo in camera, deve proprio averlo in bagno? Sono io, ed ero molto infelice e molto spaventata finchè non ho visto gli esami a posto. D'altra parte, Cuordipietra il fidanzato della Vicina Bionda si era offerto di risolvere la questione... lasciarli uscire di nuovo era una condanna a morte: e quindi?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgstierDyN4IJ50I_fd5jSeCRJKrSTylMOXAckWVYifF_5hwbbcVXcMYPCcGVpsj4evQTuPKSGSc2mP6cKkd2g4chnNR4fJUEpVvWWWJHzqobHJJAZ2CefPlyewmtsogCvooSpue3V7gQou/s1600/gattini3.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgstierDyN4IJ50I_fd5jSeCRJKrSTylMOXAckWVYifF_5hwbbcVXcMYPCcGVpsj4evQTuPKSGSc2mP6cKkd2g4chnNR4fJUEpVvWWWJHzqobHJJAZ2CefPlyewmtsogCvooSpue3V7gQou/s320/gattini3.JPG" width="240" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Poi la Vicina Bionda ha trovato un'altra famiglia generosa: Notte Stellata poteva andare ad abitare con una mamma e il suo ragazzino che litiga con le parole, ed era francamente del tutto terrorizzata all'idea; ma quando sono venuti a prenderla, il ragazzino si è innamorato anche di Indiana Jones, che non aveva paura di niente, e la sua mamma ha deciso di non separare i due micini.</div>
<div style="text-align: justify;">
E vissero tutti felici e contenti e spulciati... tranne Mamma Gatta, che non abbiamo avuto il coraggio di provare a cacciare in acqua perchè ci aspettavamo una reazione ben diversa da quella dei gattini... E ora, dove sarà lei, che nelle scorse settimane girava con un codazzo di ammiratori che neanche le dive di Hollywood? </div>
<div style="text-align: justify;">
... qualcuno vuole un micino?</div>
Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-24570411599608252182013-03-05T12:26:00.001+01:002013-03-05T12:26:56.715+01:00Punti di vistaIl luogo: il corso per la gravidanza.<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Il fatto: le responsabili ci forniscono fogli e colori e ci chiedono di disegnare la nostra gravidanza. C'è chi disegna un viaggio, vuoi con la coppia su una barchetta a vela in un bel mare con un bel sole e qualche nuvola non troppo preoccupante, vuoi lungo una strada che deve passare una strettoia ma poi si allarga all'infinito, con vari simboli disseminati qua e là a significare i momenti confusi e quelli chiarificatori. C'è chi disegna la famiglia al completo, col nuovo bebè già bello e pronto, tutti stretti e uniti e felici insieme, e nessun altro intorno perchè non c'è nessuno di altrettanto importante in questo momento. La Nonaddetta ha disegnato anche lei un viaggio, più nel tempo che nello spazio, con i primi mesi bui e pieni di mostri relegati in un angolino e i Nonaddetti con la pancia felici insieme al centro e altre facce amichevoli intorno, tutti in attesa di occupare un paesaggio con lo stesso sole e le stesse nuvole non troppo preoccupanti dell'altro disegno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il sequel: tornata a casa, la Nonaddetta ha raccontato, come sempre, cos'era successo al corso. Poi le è venuta l'ovvia idea.</div>
<div style="text-align: justify;">
"E tu Nonaddetto cosa avresti disegnato?"</div>
<div style="text-align: justify;">
"Mmmm. Una pancia"</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E non c'è stato verso di cavarne altro. Dato che invece può passare ore a discutere dei meccanismi per la valutazione della ricerca, credo che mi impunterò molto sulla necessità di non vederlo tornare troppo tardi dal lavoro la sera...</div>
Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-51423998106127396672013-02-25T16:36:00.001+01:002013-02-25T16:36:03.272+01:00Candeline e sogni<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyZnZatQBsJhVYoHYCFIA3afNpGQndT_dM72fbrExmfysBUnM4krY0ikoL_rJOwtIrOG9mpLXCstt8RajAzoNKrvwtC1WMMDxCs26sX0jUa8Q212yM4GXxENmplw9UY4i06wJoA835O3xn/s1600/john-tenniel-the-rabbit-illustration-from-alice-in-wonderland.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyZnZatQBsJhVYoHYCFIA3afNpGQndT_dM72fbrExmfysBUnM4krY0ikoL_rJOwtIrOG9mpLXCstt8RajAzoNKrvwtC1WMMDxCs26sX0jUa8Q212yM4GXxENmplw9UY4i06wJoA835O3xn/s320/john-tenniel-the-rabbit-illustration-from-alice-in-wonderland.jpg" width="217" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Da <a href="http://creativesketchbook.blogspot.it/2012/05/john-tenniels-adventures-with-alice-in.html">qui</a></td></tr>
</tbody></table>
Ehi Pipo,<br />
<div style="text-align: justify;">
lo so. Avevo promesso di cercare di darmi un ritmo. Uno a settimana... e non ci sto riuscendo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lo zampino ce l'hai messo pure tu, senza volerlo: stai diventando grande, ma io sono tappa e si vede che è arrivato un momento in cui farti spazio non era semplicissimo. Adesso ho smesso di camminare come la tua bisnonna che sta per compiere 95 anni (<i>"Ohi ohi ohi, quanti anni!" </i>mi ha detto l'ultima volta - come tutte le precedenti. <i>"Macchè, nonna, pensa piuttosto a quanto dev'essere grande la torta per poter ospitare 95 candeline!"</i> e ha perfino riso. Ma ho capito perchè non ha tanta voglia di andare in giro, nemmeno da una stanza all'altra). Ma al corso preparto questa settimana - verranno anche i papà stavolta, sono curiosa... - mi fiderò di me e non della fisioterapista, perchè non ho voglia di tornare indietro di nuovo. E se mai qualche derelitta dovesse passare di qui con l'inguine e la zona lombare doloranti e i movimenti di base impediti e nessuno che le confermi che, come sospetta, non sta affatto per morire ma si sta solo un po' allargando; e se tantomeno trova qualcuno che le consigli cosa fare e cosa evitare, ecco quella derelitta può googlare "lombalgia da gravidanza" e arrangiarsi a contenere il tutto finchè passa da solo. E sperare di non dover cambiare tutti i jeans una volta spanzata, possibilità che non avevo minimamente contemplato! Tu comunque sei stato di nuovo promosso agli ultimi controlli e ogni volta che snocciolo di qua e di là i possibili nomi, quello in cima alla mia lista riscuote i maggiori consensi: che sia davvero il tuo?</div>
<div style="text-align: justify;">
Altri zampini, ed ecco che il tempo è passato mentre il pc giaceva abbandonato e spento in un angolo. Tranne per leggere una mail di Inesauribile, vulcanica come sempre nonostante tutte le sue rogne ed entusiasta di te. Dopo, ti ho sognato due notti a fila... per la prima volta non sognavo solo la pancia ma proprio te. Ho ancora bisogno di farti spazio, non solo fisicamente, ed è così più facile parlandone e sentendo entusiasmo piuttosto che pensandoci e basta. Non ci fa bene stare da soli. Facciamo una lista di tutte le persone che vorremmo vedere prima che tu arrivi e riempiamo il calendario di incontri?</div>
<div style="text-align: justify;">
Ciao ciao</div>
Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-86499709774916619722013-02-08T18:33:00.002+01:002013-02-08T18:48:21.111+01:00Il nostro primo bairro<div style="text-align: justify;">
Dopo la <a href="http://inonaddetti.blogspot.it/2012/11/beira.html">prima micro visita alla città</a>, la suora che ci fa da guida e body guard decide che siamo pronte per visitare un bairro. <i>Cosa vuol dire?</i> Quartiere. <i>Ma lo dici come se indicasse solo quei quartieri-baraccopoli che abbiamo intravisto dall'aereo, il centro città non è un bairro?</i> Non l'ho mai saputo.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXPvPl0Q7N2v5FhHr8DG65wic_3CYhYo7tOy6wD38NhuklpxfsUwz_F7mCRd9fgr92bOq8JDMOeH9GsVBgJ9ZPfxEgJmEYdVAeYYcDc4SdWAqyquuL4ckedbXgyIxOUjjdBWIfxwLg7ecm/s1600/DSCI0021.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXPvPl0Q7N2v5FhHr8DG65wic_3CYhYo7tOy6wD38NhuklpxfsUwz_F7mCRd9fgr92bOq8JDMOeH9GsVBgJ9ZPfxEgJmEYdVAeYYcDc4SdWAqyquuL4ckedbXgyIxOUjjdBWIfxwLg7ecm/s400/DSCI0021.JPG" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Il toyota ci porta fuori dalle strade asfaltate, non ricordo proprio dove parcheggiamo, ed eccoci scese... come dire? Qui siamo davvero fuori dalla boccia dei pesci rossi. Qui è "l'altro mondo", quello che tutti sappiamo esistere ma generalmente non vediamo mai - se non in immagini di repertorio sullo sfondo di un servizio al tiggì: ma prima di avere il tempo e la voglia di farci qualche domanda, arriva il servizio sul nuovo trend di stagione, e ci scordiamo del resto. Questo resto adesso ci circonda, noi quattro giovani bianche pulite. Se riapro lo scarno diario di quei giorni ritrovo, registrate, le stesse identiche sensazioni che ho vive in mente; uno dei pochi casi in cui la mia memoria è affidabile. Mi sento in imbarazzo. Le altre o mostrano a loro volta di essere impacciate, oppure sono estremamente disinvolte - estrazione degli occhiali da sole dalla custodia, pulizia delle lenti, occhiali inforcati e via. La gente ci ignora, ma tutti registrano la nostra presenza insolita; la suora ce lo dice, i bianchi non bazzicano molto per i bairri. Loro, le suore, se non altro non sono facce nuove, ma noi sì. Vorrei poter cogliere tutti i dettagli che mi stanno intorno - le strade di terra battuta o fango, a seconda del tempo, le baracche di diversi tipi, le persone, il loro abbigliamento, le loro occupazioni, le voci, gli odori - ma non oso guardare, mi sento un'intrusa invadente, ho la pelle gli occhi i capelli chiari, i miei vestiti sono umili ma certo senza buchi nè macchie, nessuno mi conosce e ha idea del perchè sia lì ma è palese che non appartengo al luogo, non ho detto "Buongiorno, è permesso?" e dunque cerco almeno di non esagerare.</div>
<div style="text-align: justify;">
In effetti non c'è una sola faccia amichevole nei dintorni. Se incontriamo sguardi, sono scontrosi e diffidenti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge4cEGfmqL3lYkeQvgLbtAW6-nollwxWLSlapTSD-9UgitX4AO3_uH6_ujeiz9LGhp1Dm1E8z4pbuH396Zk0DeLcaZy8ONe6jaHm9GN3jcmxOieVBp6LzBEbmzl33thw9UQSOtXRSOt7D5/s1600/IMG_0068.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge4cEGfmqL3lYkeQvgLbtAW6-nollwxWLSlapTSD-9UgitX4AO3_uH6_ujeiz9LGhp1Dm1E8z4pbuH396Zk0DeLcaZy8ONe6jaHm9GN3jcmxOieVBp6LzBEbmzl33thw9UQSOtXRSOt7D5/s400/IMG_0068.JPG" width="400" /> </a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<i>Chi sono questi bambini? Sono tutti fratelli, o parenti, oppure no? Cosa fanno, la guardia al grano messo ad asciugare, o cos'è quella roba sulla stuoia? E la legna? L'hanno preparata loro? Per usarla e venderla? Sembrano passarinhos, uccellini, in gabbia dentro il recinto pur lasco della baracca... cosa staranno pensando che siamo?</i></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZSyeB_dvCkPuTbIt6rjYRBFtVbUyYkaHE3Uza0CVsxB3IqA-nA5UWgVpw7ctoz_72AN9BrxdK9eKLDk2OeeS1XJO6YPAVCFJz0xFocrpNpsQ4ddg8r_OM031b9VfWBRGa58XPP_OnQcL_/s1600/IMG_0067.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZSyeB_dvCkPuTbIt6rjYRBFtVbUyYkaHE3Uza0CVsxB3IqA-nA5UWgVpw7ctoz_72AN9BrxdK9eKLDk2OeeS1XJO6YPAVCFJz0xFocrpNpsQ4ddg8r_OM031b9VfWBRGa58XPP_OnQcL_/s640/IMG_0067.JPG" width="480" /> </a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Non ci sono intenti artistici nella modifica della foto, solo la
speranza di rendere i protagonisti un po' meno riconoscibili. Sono grata alle mie compagne di viaggio per aver scattato qualche foto più di me nei bairri; io ero a disagio e ho fotografato solo in quei rari momenti in cui pensavo che non ci fosse nessuno in giro. Ne abbiamo parlato, poi, e non
l'avremmo presa bene se un giapponese o uno statunitense fosse arrivato
davanti a casa nostra, avesse fatto foto alla casa e a noi, e se ne
fosse andato... Inoltre quasi sempre i soggetti delle foto sono bambini. La
privacy vale solo per noi? Sono passati anni e questi ragazzini sono -
spero - cresciuti, e nella mia stessa esperienza è difficile riconoscere
in foto le persone che cambiano in fretta; non ho intenzione di mancar
loro di rispetto e spero di non farlo involontariamente.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
La suora però è partita in quarta e ci porta a conoscere un paio di persone. Che abitano qui:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLNeWRYV55ikFq2sF5UGvPdJcCTKLu0F-BT6PvS6tjPRjT6betqyAhDoZs6wyS7uj0DT4rAQ0_JZEZ6jW7XoaWXuLlmN-prj4vYhMR3MPRL2eQu5BBvcrvqkAc-Xm72iqH9TwvZVlyGPAz/s1600/DSCI0023.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLNeWRYV55ikFq2sF5UGvPdJcCTKLu0F-BT6PvS6tjPRjT6betqyAhDoZs6wyS7uj0DT4rAQ0_JZEZ6jW7XoaWXuLlmN-prj4vYhMR3MPRL2eQu5BBvcrvqkAc-Xm72iqH9TwvZVlyGPAz/s400/DSCI0023.JPG" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
E' una delle baracche peggiori, non difende bene nè dal sole nè dalla pioggia, non protegge dalle zanzare, non è solida, non è salubre, non ha bagno nè servizi di alcun tipo - l'acqua in casa non credo l'abbia nessuno, ma si può avere la luce. Ci abita una ragazzina, piccola, timida e taciturna, difficile da far sorridere. E' magra e tubercolotica e si deve prendere cura del fratello con un ritardo mentale. Sono rimasti orfani. Non ho idea di come potrebbero sbarcare il lunario senza un piccolo sostegno delle suore e, mi auguro, di altre persone che li conoscono. <i>Non hanno altri familiari? Qualcuno almeno porta loro un po' di aiuto, se non li prende in casa? Le cure per la tubercolosi non sono gratuite? Quanto è grave la sua forma, risponde alle cure? ... si cura, vero? La aiutate a curarsi?</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrr1fZxN3XxeBT5O31n11QHW1YP54_lKHUyeUPoKyMHbLB9gDEUvcP-J78huBuzYB0a-1auXLzaLBtRwOzExiyxKnWCcECldaPXk8cJ_z_1ozr4YJ8su9mMZFopoCj_P8E1m9OxxdeCq3i/s1600/DSCI0020.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrr1fZxN3XxeBT5O31n11QHW1YP54_lKHUyeUPoKyMHbLB9gDEUvcP-J78huBuzYB0a-1auXLzaLBtRwOzExiyxKnWCcECldaPXk8cJ_z_1ozr4YJ8su9mMZFopoCj_P8E1m9OxxdeCq3i/s400/DSCI0020.JPG" width="400" /> </a> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
In questo momento eravamo talmente a disagio che non solo io, ma nessuna di noi riusciva a pensare di fotografare. E' la suora che ha preso di forza una delle nostre macchinette e ha fatto foto, quasi con rabbia, perchè potessimo ricordare senza scuse e potessimo condividere. Allora condivido, sempre sperando di non far male, anzi come se fosse un ordine morale, un po' - si può dire? - come "Se questo è un uomo": ricordate e insegnatelo ai vostri figli, altrimenti siate maledetti.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Mentre venivano scattate queste foto ricordo nettamente di aver guardato il fango là intorno e la gente sospettosa, e noi a far le giapponesi, e di aver pensato "Un mese qui sarà molto lungo". E' stata la prima ed unica volta in cui ho seriamente dubitato che fosse stata un'idea sensata intraprendere questo viaggio.</div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Lasciamo i fratelli e continuiamo a girare per il bairro. Qui le baracche sono migliori, hanno un'ossatura di pali di legno riempiti con pietre - una capacità termica molto maggiore rispetto alla semplice palizzata di canne; i tetti però sono sempre in lamiera e non oso pensare cosa diventi l'interno sotto il sole estivo - l'emisfero è quello sud, qui in agosto è inverno, è meno caldo ed è più asciutto - e di giorno fa molto caldo già così, anche se la sera è fresco. Alcuni bambini che si occupano di vendere frutta e verdura su piccole bancarelle (<i>Come funziona questo mercato? Tutti vendono le stesse cose, chi le compra??</i>) si mostrano un po' meno diffidenti e sufficientemente curiosi da rispondere al saluto della suora cogliendo l'occasione di studiarci un po' più da vicino prima che ce ne andiamo. Dato che dopotutto non abbiamo mangiato i primi due, nel giro di un momento si stanno chiamando e ne arriva una frotta; curiosi e vivaci, bambini insomma.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4W1mOnKAGgHXqDKfDABMHFe8yd6u3cJ2S7cIu_rv9XkcQsZNm6Hauif_lVIk7aXKMFPuqw7CAyTAVM8caEliYIPJQRo_eaoEnwDOjn5XJNkG-Uf9lqTGqYUzFdu0ptUTnsbd2Rl3Ng9wb/s1600/IMG_0069.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4W1mOnKAGgHXqDKfDABMHFe8yd6u3cJ2S7cIu_rv9XkcQsZNm6Hauif_lVIk7aXKMFPuqw7CAyTAVM8caEliYIPJQRo_eaoEnwDOjn5XJNkG-Uf9lqTGqYUzFdu0ptUTnsbd2Rl3Ng9wb/s640/IMG_0069.JPG" width="480" /> </a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5cIVPps5P4lbuQ_8iMLm5IX1r9d9OA8SOhugiozp-rtu79ujNbJHYO2QzwDx5g9W-qrJEdzk3Mb2vcmy0HMavUtLbhjW4PtUR3utYKKhE_as_kLKAcSYV56y6kFZowmY3cIChmt6tJ72g/s1600/IMG_0070.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5cIVPps5P4lbuQ_8iMLm5IX1r9d9OA8SOhugiozp-rtu79ujNbJHYO2QzwDx5g9W-qrJEdzk3Mb2vcmy0HMavUtLbhjW4PtUR3utYKKhE_as_kLKAcSYV56y6kFZowmY3cIChmt6tJ72g/s400/IMG_0070.JPG" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Capiscono rapidamente che abbiamo in mano macchinette fotografiche e si divertono come matti a farsi fotografare e poi guardarsi nello schermino. Il mio è minuscolo, la mia macchinetta è proprio una cosa cheap, ho cercato qualcosa che non mi svenasse e che usasse le pile stilo perchè mi avevano avvertito che l'umidità locale avrebbe scaricato le batterie con rapidità impressionante; vero, le mie ricaricabili non tenevano nulla, non ho mai capito però se le batterie che compravamo in loco fossero già scariche al momento dell'acquisto......... Giochiamo al gioco del "Guarda come sono fotogenico" e collezioniamo, nel cuore molto più che nelle immagini, dei sorrisi meravigliosi. Quasi tutti, anche oggi, hanno lineamenti bellissimi. Ecco, adesso ci sentiamo di nuovo bene: siamo persone che, senza essersi mai viste prima e senza avere nemmeno la lingua in comune, al di là delle riconoscibilissime differenze reciproche, scoprono una salda base comune più che sufficiente per passare un po' di tempo insieme: un sorriso è un sorriso, un gioco è un gioco, la curiosità è umana e la voglia di ficcare il naso più forte della fifa.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgvTHcbRjcOmfG-5ALwkKeJT50AXzXfbo6ZJa0XKuPN8jluqoX63OltrQBk9Q69QZoKDaPTHpGupBbYgN7KKMlLtfX_Yx-RMcwGfw8Q-kwJa3c12wmgwozlNFLGrRBTVBrhqcxeCLLiaTv/s1600/IMG_0072.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgvTHcbRjcOmfG-5ALwkKeJT50AXzXfbo6ZJa0XKuPN8jluqoX63OltrQBk9Q69QZoKDaPTHpGupBbYgN7KKMlLtfX_Yx-RMcwGfw8Q-kwJa3c12wmgwozlNFLGrRBTVBrhqcxeCLLiaTv/s400/IMG_0072.JPG" width="400" /> </a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNwjiR3HGZF3Co3C3O4wQKLFtYyG09Nzev8_vmiKteuIFaXA-qLBL_rJPl1PYpcRQANeWOR2s0OO82vbhcWbyktimfc-vslPZdGPYP9vn6ZhZfw4aAw_HPt_5dIVIxLfk2Le5qJVRHA0zk/s1600/IMG_0071.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNwjiR3HGZF3Co3C3O4wQKLFtYyG09Nzev8_vmiKteuIFaXA-qLBL_rJPl1PYpcRQANeWOR2s0OO82vbhcWbyktimfc-vslPZdGPYP9vn6ZhZfw4aAw_HPt_5dIVIxLfk2Le5qJVRHA0zk/s400/IMG_0071.JPG" width="300" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Non so i nomi di questi bambini, che oggi spero siano tutti ragazzi, ma sono loro grata per avermi regalato un momento di comunicazione semplice e diretta. Li ricordo e auguro loro tutto il bene possibile. Chissà se loro si ricordano delle "giapponesi" che sono passate come meteore quel pomeriggio... se sì, ci avranno prese per turiste e basta? E pensare che noi stavamo cercando di capire il mondo!</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
E davvero qualcosa abbiamo imparato, in quel mese.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Il rispetto, per iniziare.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Stavamo sperimentando quella che sarebbe stata la costante del viaggio: vedi l'orribile (<i>è un uomo? è un bambino? perchè permettiamo questo?</i>) e vedi il meraviglioso (<i>ma... sono molto più felici dei bambini che conosco io! sono molto più serene e forti di me!</i>).
Vuoi risparmiarti l'orribile? Spesso perdi anche il meraviglioso.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
L'orribile va affrontato e risollevato, ma ricordando che in quella
stessa persona con cui combatti l'orribile - la malattia, la fame, la
disoccupazione, l'ignoranza, la violenza, l'abbandono, la povertà
estrema - c'è anche il meraviglioso: la capacità di sorridere e di
resistere come tu non sai. Molta più forza di quella che pensavi ci fosse in chiunque. Rispetto, quindi, tanto per iniziare. Guai a chi guarda le foto e mi dice "poverini": io mi rivedo davanti a loro e non avrei mai osato dir loro "poverini". <i>Togliti le scarpe perchè il suolo che calpesti è sacro, "giapponese", e sii felice per quello che oggi ti è stato regalato. </i>Sono molto più in gamba di me, questi poverini; cerchiamo piuttosto di smettere di impigrirci o disperarci e di fare anche noi la nostra parte: perchè se è possibile resistere per loro, allora è possibile anche per noi fare quello che abbiamo paura sia impossibile! Coraggio e avanti <i>insieme</i>, magari giocando per strada se ce ne viene voglia.</div>
Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-26447115247034280992013-01-29T12:50:00.000+01:002013-01-29T15:39:19.144+01:00E' arrivata<div style="text-align: justify;">
Un passo, un respiro, un colpo di scopa... ricordatelo, Nonaddetta, ricordatelo! E spera che avesse ragione il <a href="http://inonaddetti.blogspot.it/2013/01/momo.html">Beppo</a>.</div>
<div style="text-align: justify;">
O il Carlone, che diceva "Un passo alla volta e mai più lungo della gamba".</div>
<div style="text-align: justify;">
E Conrad non parlava della <a href="http://inonaddetti.blogspot.it/2012/09/la-linea-dombra.html">linea d'ombra</a>, che ti copre l'orizzonte e che devi avere il coraggio di affrontare per crescere?</div>
<div style="text-align: justify;">
Invece io adesso vorrei vedere più in là, avere sempre l'orizzonte sgombro, aperto e la direzione chiara. L'ho sempre avuta, la direzione chiara, e le curve non mi hanno mai fatto fare una piega. Ero quella dei sentieri in montagna, fatti proprio di curve e da cui per ore la cima non si vede, eppure vai avanti piano piano con la tranquillità che la cima è sempre al suo posto e quindi per forza ci arriverai. Mi sa che le decine di migliaia di km in autostrada mi hanno un po' traviata.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwMxBeGt52RIBXuglixihPGyTUvY-PFl_955hWRRXOvZGjwxXIXZD2339Gm3eSYBuj6pCdBZFhpuJf0iXvKUqShK89xZaIytom63XbSEQl6u8QDGPLDcdZQIm0iE9dehnY4F5vyytC11IX/s1600/hi-ho.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwMxBeGt52RIBXuglixihPGyTUvY-PFl_955hWRRXOvZGjwxXIXZD2339Gm3eSYBuj6pCdBZFhpuJf0iXvKUqShK89xZaIytom63XbSEQl6u8QDGPLDcdZQIm0iE9dehnY4F5vyytC11IX/s1600/hi-ho.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Fatto sta che a inizio mese già percepivo l'ombra che strisciava, e zac! oggi mi è piombata in testa. Per fortuna c'è un bellissimo cielo azzurro a bilanciare il mio pensiero fisso: <i>non ho più un lavoro nè idea di come trovarne un altro</i> - neanche del settore in cui cercarlo per la verità, ergo ho sbagliato tutto, ergo sono un'incapace, ergo perdo stima di me stessa e ho il sacro terrore che la perda anche il resto del mondo, in particolare il Nonaddetto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lui replica che la nostra fiducia reciproca non è basata sulla carriera e dunque non può essere scalfita da qualsiasi cosa capiti in quel campo. Io gli sono grata per queste parole e spero che sia vero.</div>
<div style="text-align: justify;">
La mia fiducia in me, però, è parzialmente basata su questo e dunque può essere scalfita eccome.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Allora.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi appiglio alla percezione del colloquio con la Ditta Strana, che di per sè era andato bene. </div>
<div style="text-align: justify;">
Cerco di portare avanti quanto più possibile i lavori nella casa perchè non siano d'intralcio dopo, quando Pipo sarà in grado di restare per un po' con qualcun altro e io potrò tornare a caccia fuori.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cerco qualche corso che mi dia competenze diverse: non mi assumono con la pancia, ma in realtà il cervello funziona e dunque posso imparare. Se gli annunci per impiegate amministrative non mancano mai, dopotutto perchè no? Impara l'arte... Però ci sono difficoltà da districare. Il tempo stringe e alcuni corsi sono lunghi. Non tutti sono vicini e guidare, anche solo 1+1 ora, inizia a pesare. E poi mi confondo: sarà meglio un percorso sulla contabilità, o sulle capacità di vendita, o sul business plan, o su LCA (<span class="st">♥</span>), o... sui nidi domestici? Tutto è utile, ma molti corsi non sono gratuiti e... ce n'è uno che in questo momento può fare da asso nella manica?</div>
<div style="text-align: justify;">
Uscire, andare a parlare con qualcuno che possa dare qualche dritta... o che possa prendere nota che esisto... pensarci, trovare questi qualcuno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Detesto chi in questi momenti lascia cadere buoni consigli completamente campati per aria o mi dice come dovrei, o non dovrei, sentirmi. Lasciatemi in pace. Hanno forse fatto magie, i vostri consigli, finora? Fatemi percepire la vostra presenza, il vostro supporto, ma lasciate che mi arrangi dato che non potete, in reatà, aiutarmi in questo. <span style="font-size: x-small;">(A scanso di <span style="font-size: x-small;">e<span style="font-size: x-small;">quivoci: <span style="font-size: x-small;">ques<span style="font-size: x-small;">ta era per mia mamma, che non aveva certo l'inte<span style="font-size: x-small;">nzione di farmi star male ma è riuscita lo stesso a peggiorare la situazione. Poi me la son fatta passare, eh)</span></span></span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
Mi ricolloco mentalmente sul vecchio sentiero, fatto di curve, dove la cima si nasconde a lungo, su cui capitano banchi di nebbia fredda e umida da cui uscire per scaldarsi, mi ostino ad ascoltare se qualche <a href="http://inonaddetti.blogspot.it/2012/05/per-la-verita-eugenio-me-il-falco-e.html">falco</a> chiama e a pensare che ci dev'essere per forza una cima da cui si vede il paesaggio vasto aperto e illuminato e magari perfino, nei giorni migliori, il mare lontano. Non è ancora affatto finita, è solo esasperantemente lunga e lenta.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiipJoYxEP-RPv9ln56l4oD1dqSE1bcoNo7zeoBxgnftHDc7_c0KgCHO3YjQqIpqfx1jVzSuzzrMRzDYofkGpv-kCAxUnwzBjlKC55Xx9gZz754iEK2CWJNrCTc9OuY7Oy7SX4cdNDIglnf/s1600/Wherever+you+go+no+matter+what+the+weather+always+bring+your+own+sunshine.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiipJoYxEP-RPv9ln56l4oD1dqSE1bcoNo7zeoBxgnftHDc7_c0KgCHO3YjQqIpqfx1jVzSuzzrMRzDYofkGpv-kCAxUnwzBjlKC55Xx9gZz754iEK2CWJNrCTc9OuY7Oy7SX4cdNDIglnf/s400/Wherever+you+go+no+matter+what+the+weather+always+bring+your+own+sunshine.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Da <a href="http://www.anonymousartofrevolution.com/2012/10/wherever-you-go-no-matter-what-weather.html">qui</a></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-47530731146335536652013-01-22T23:22:00.002+01:002013-01-22T23:22:34.887+01:00Momo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfWtzwANnbFNnMZXrJwbRkwoxxt0t2dRNFL8u1P5TS-dhbGn3cNjK6Gpkg97OINclUNf_ZosCc44_bzhxCyl8R4i1gkMUrMmbHEl_5Yne253LUOLNWiQOKYsfzQggjO62ZdhcWAzDTNXnZ/s1600/neuchateloise.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfWtzwANnbFNnMZXrJwbRkwoxxt0t2dRNFL8u1P5TS-dhbGn3cNjK6Gpkg97OINclUNf_ZosCc44_bzhxCyl8R4i1gkMUrMmbHEl_5Yne253LUOLNWiQOKYsfzQggjO62ZdhcWAzDTNXnZ/s200/neuchateloise.jpg" width="111" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Il nonno del Nonaddetto ci regala, ad ogni Natale, un pezzo di arredamento che aveva promesso a qualche altro parente, costringendoci a
telefonate con offerte riparatorie - di solito educatamente rifiutate -
appena Nonna A ci vede rientrare e alza gli occhi al
cielo "Quello doveva darlo alla zia, quell'altro alla cugina".</div>
<div style="text-align: justify;">
Preciso che il paese del cioccolato e degli orologi non è particolarmente progressista e l'arredamento, per quel che ho potuto osservare, è fermo alla metà del secolo scorso, granitico nelle proporzioni e plumbeo nei colori. Per fortuna la vetrina del salotto non entra in macchina per cui il nonno è limitato ai complementi d'arredo. Quest'anno ci è toccato un servizio di piatti terribilmente tradizionali ma, ammetto, di un blu molto bello ("Zia, sai quel servizio che era della nonna..."), l'anno
scorso un orologio caratteristico della
regione ("Zia, sai l'orologio, quello verde..."). A pendolo, suona a tutti i quarti d'ora: ma lo fa con un
suono tanto grazioso e sottile che ci si abitua prima di aver attuato il proposito "Adesso lo fermo e non lo caricherò mai più".</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXjGeC_47VWpqozt34gINfOzn_atvrm7Ig55O8UrZDYAI8zWyps9uKRCty8ASBHtKob4YMkaUhHDq0d5G3QPhcxmGhfSZ2H7-itKCofV1SzIqbgNmQADOvskQ7wyE9QEp8aMTRsbsKxxfE/s1600/portada_momo_final72.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="227" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXjGeC_47VWpqozt34gINfOzn_atvrm7Ig55O8UrZDYAI8zWyps9uKRCty8ASBHtKob4YMkaUhHDq0d5G3QPhcxmGhfSZ2H7-itKCofV1SzIqbgNmQADOvskQ7wyE9QEp8aMTRsbsKxxfE/s320/portada_momo_final72.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'illustrazione è della bravissima <a href="http://zuzannacelej.blogspot.it/2012/10/momo.html">Zuzanna Celej</a></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Dopo un anno di scatolone è stato finalmente accolto in casa; c'è poco da fare, per me sa di orologio di fiaba, io lo sento suonare e penso a Momo, di Michael Ende. E' difficile rendere la poesia di questa storia in poche righe e io stasera non ci provo nemmeno. Ma sento l'orologio e penso a questa bambina che ha tempo, che sta ad ascoltare le persoone, va a cercare i suoi amici rapiti dall'imbroglio della frenesia, segue la lentissima tartaruga verso la casa del custode del tempo e, per arrivarci, deve andare piano piano... e per di più voltata all'indietro, senza poter guardare la sua meta... e nel voltarsi vede con spavento i cattivi che la inseguono, correndo; ma mentre lei, a passettini minuscoli e lenti e all'indietro, avanza velocissima, loro non riescono ad avanzare. E poi penso alla casa piena di orologi che suonano a tutti i momenti, e ai fiori di tempo che nascono nel nostro cuore.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
"Esiste un grande eppur quotidiano mistero… Questo mistero è il Tempo.</div>
<div style="text-align: center;">
Esistono calendari ed orologi per misurarlo, misure di ben poco significato,</div>
<div style="text-align: center;">
perché tutti sappiamo che, talvolta, un’unica ora ci può sembrare un’eternità</div>
<div style="text-align: center;">
e un’altra invece passa in un attimo… dipende da quel che viviamo in quest’ora.</div>
<div style="text-align: center;">
Perché il tempo è vita. E la vita dimora nel cuore."</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dove finisce tutto il mio tempo? Lo passo con le persone che dico di amare? Lo passo con i miei sogni? Lo dedico alla pancia che scalcia? O mi cruccio perchè lo sto perdendo - a casa, improduttiva - e allora lo perdo davvero?</div>
<div style="text-align: justify;">
Dei cari amici sono venuti a trovarci domenica e hanno potuto finalmente vedere lo stato di avanzamento dei lavori - l'ultima volta che erano entrati qui era <i>due anni</i> fa. La casa ha ricevuto tanti complimenti, ma mentre lui ha un po' capito la quantità di <i>tempo</i> e fatica che i lavori hanno richiesto - perchè ha fatto casa anche lui - forse lei non ha potuto, perchè è arrivata a casa fatta. Lì per lì mi sono sentita incompresa. Poi ho ricordato <i>quanto poco</i>
abbiamo potuto parlare e condividere le esperienze <i>di tutti i giorni</i>. Non è facile capire le cose se non le hai provate o almeno <i>condivise lungo la strada</i>; io stessa capisco a posteriori quanto poco ho colto di quello che <i>stavano vivendo e vivono</i> tante persone che conosco.</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMKZ3Cv0jKojeIBghoP9IwlN-JmG5Rmp09hEWodPqgwBhU5YnzV3DiTxccTa7m_PYGuqWWFLX3Lu9Lf6I7Vm6BlN20_iQmoUJ0P0vWu9qI0f4QyZlyMVXMmdfcY-HjjUACjGHc5xpPcplc/s1600/interiores_momo04.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMKZ3Cv0jKojeIBghoP9IwlN-JmG5Rmp09hEWodPqgwBhU5YnzV3DiTxccTa7m_PYGuqWWFLX3Lu9Lf6I7Vm6BlN20_iQmoUJ0P0vWu9qI0f4QyZlyMVXMmdfcY-HjjUACjGHc5xpPcplc/s320/interiores_momo04.jpg" width="211" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L'illustrazione è della bravissima <a href="http://zuzannacelej.blogspot.it/2012/10/momo.html">Zuzanna Celej</a></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Li comprendo, io, gli altri? Si dice che se potessimo fare un mucchio di tutti i nostri guai, poi alzassimo il naso e guardassimo i mucchi degli altri, ci affretteremmo a riprenderci il nostro.</div>
<div style="text-align: justify;">
C'è Puntaspilli che ha rinunciato al dottorato a due terzi del percorso per salvarsi la salute, senza <i>aver fatto in tempo</i> a dare l'addio a suo padre perchè era dall'altra parte d'Italia, e soprattutto questo pezzo del pensiero mi fa una gran rabbia e una gran tristezza. Non vorrei mai che mi succedesse.</div>
<div style="text-align: justify;">
C'è Inesauribile che ha l'endometriosi, non le è stata curata <i>per tempo</i> così oltre ad aver sopportato il dolore inutilmente <i>per anni</i> ora deve affrontare un intervento ben più complicato per tentare di guarire. Non vorrei mai che mi succedesse.</div>
<div style="text-align: justify;">
C'è la famiglia Pink che si è vista fallire il muratore che aveva preso i soldi per ampliare la casa in modo da far posto alle gemelle, e <i>chissà quanto tempo</i> per riavere qualcosa o rimetterli da parte. Non vorrei mai che mi succedesse.</div>
<div style="text-align: justify;">
Meglio non continuare. Per fortuna in ognuno di questi casi ci sono anche motivi per tanti sorrisi: Puntaspilli una ne fa e cento ne pensa, Inesauribile esaurirà l'intervento ben prima delle sue risorse interiori, i Pink possono guardare le bimbe sane e vispe e tirare comunque un sospiro di sollievo e soddisfazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Semplicemente... <i>tutto questo tempo</i>... meglio condividerlo. Non passarlo da soli, o almeno non isolati. A costo di "perderlo", dover andare al passo con chi ha un ritmo diverso e scombinare un po' il proprio. E' vero che dobbiamo fare tante cose, per carità, certo che farò i salti mortali per riavere un lavoro, ma. Cosa mi rimarrebbe senza le esperienze condivise con queste persone? Quello che ricordo più volentieri sono i <i>momenti passati insieme</i>, <i>mentre</i> si lavorava o nel <i>tempo</i> libero. Non vorrei tenermi i risultati ottenuti se dovessi rinunciare a questi ricordi. Spero di imparare a conciliare meglio le due cose. Spero che abbia ragione Beppo Spazzino quando dice alla piccola Momo:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
“Vedi Momo, è così: certe volte hai davanti una strada lunghissima.</div>
<div style="text-align: center;">
Si crede che è troppo lunga: che mai potrà finire, uno pensa.”<br /><br />Guardò un po’ in silenzio davanti a sé e poi proseguì:</div>
<div style="text-align: center;">
“E allora si comincia a fare in fretta. E sempre più in fretta.</div>
<div style="text-align: center;">
E ogni volta che alzi gli occhi vedi che la fatica non è diventata di meno.</div>
<div style="text-align: center;">
E ti sforzi ancora di più e ti viene la paura e alla fine resti senza fiato… </div>
<div style="text-align: center;">
e non ce la fai più… e la strada sta sempre là davanti.</div>
<div style="text-align: center;">
Non è così che si deve fare.”<br /><br />Pensò ancora un poco, poi seguitò:</div>
<div style="text-align: center;">
“Non si deve mai pensare alla strada tutta in una volta, tutta intera, capisci?</div>
<div style="text-align: center;">
Si deve soltanto pensare al prossimo passo, al prossimo respiro, al prossimo colpo di scopa.</div>
<div style="text-align: center;">
Sempre soltanto al gesto che viene dopo.”<br /><br />Di nuovo s’interruppe per riflettere, prima di aggiungere:</div>
<div style="text-align: center;">
“Allora c’è soddisfazione; questo è importante,</div>
<div style="text-align: center;">
perché allora si fa bene il lavoro. Così deve essere”.<br /><br />E poi, dopo una nuova lunga pausa, proseguì:</div>
<div style="text-align: center;">
“E di colpo uno si accorge che, passo dopo passo, ha fatto tutta la strada.</div>
<div style="text-align: center;">
Non si sa come… e non si è senza respiro”.</div>
<div style="text-align: center;">
Assentì, approvandosi, e disse a mo’ di chiusura:<br />“Questo è importante!”</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
PS: <i>non ho avuto tempo</i> di scrivere un post più corto, nè scritto meglio. Ma non volevo disattendere la promessa proprio la prima settimana, e per il resto della settimana sarò impegnata... <i>a passare tempo</i> con nonna E!</div>
Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-36218807565380643542013-01-17T11:39:00.003+01:002013-01-17T11:45:17.610+01:00C'est incroyableEhi Pip.<br />
<div style="text-align: justify;">
Già che sei sveglio ed è l'ora della tua ginnastica mattutina (hai già capito tutto della vita, eh? Mai a dormire e mai in piedi...), sentimi a me. Facciamo un buon proposito e vediamo se riusciamo a mantenerlo? Un post a settimana. Un ritmo rilassato, sintetico e selettivo, mica facile quindi, però decisamente migliore del mutismo!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Diciamo i nostri segreti? Tranne che ai nonni, abbiamo detto fine maggio-inizio giugno per non essere tempestati di "Allora, è nato?"; non è una bugia grossa, perchè sei atteso per il 17 maggio però in realtà sei di qualche giorno più giovane quindi la data corretta sarebebe un po' dopo. E poi chi lo sa, il primo parto, la luna che si fa il 25, il tuo carattere, vedremo.</div>
<div style="text-align: justify;">
E dopo che zii e zie mi hanno stufato chiedendomi "Sai cos'è?" prima che "Siete contenti? Come state?", e dopo che la mia nonna ha sentenziato "Speriamo che sia maschio!" (ma grazie nonna, eh! anche da parte tua, eh!) ho deciso che per risparmiarti qualche mese di stereotipi, nonchè per evitare regali orientati e difficili da riciclare per un eventuale secondogenito, non sapranno se sei Pipo o Pipa finchè nascerai. Non abbiamo preferenze e Lui non era interessato a saperlo; io sì, solo perchè è una delle poche cose che possiamo sapere ora e che possono definirti come essere autonomo e indipendente, dandoti un'identità di altro-da-me, permettendoci magari di chiamarti per nome. Avevo bisogno di separare me e te, troppo mescolati altrimenti; lui o lei, crescerai esattamente nello stesso modo dentro queste mura: ma il fatto di poterti "vedere" con l'ecografo significava che sei vero e definito, non una entità misteriosa ed evanescente. E dunque abbiamo chiesto e, a scanso di errori ecografici, sei Pipo, e questo non lo sanno neanche i nonni - che in ogni caso preferiscono così per non disturbare la sacralità dell'evento... Benvenuto!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A Natale hai fatto il regalo a me, iniziando a farti sentire inequivocabilmente. A inizio anno l'hai fatto a Lui, mollando calci ben percepibili in superficie: sei ancora un nanetto, ma non ti manca l'energia... preferisco quelle incredibili carezzine solleticose che non ho idea di come fai a fare. Poi fai un po' la primadonna, eh, non è ancora tanto facile interagire con te, provocarti e ottenere risposta. Impareremo a giocare insieme... pensare di poter già iniziare è una di quelle cose che mi fanno venire i lucciconi, anche se sono di quelle che non ci avevano mai pensato - o forse specialmente per quello.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'ecografista della morfologica ti ha concesso tanti complimenti ed è stata così carina da mandarci via con un intero book fotografico, compresi un primo piano dei tuoi piedi, di naso e bocca spiaccicati sul vetro, e un paio di profili con manina che hanno dato un contributo non indifferente allo scioglimento dei Poli.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nonna E, che poi sarebbe la mia mamma, ha guardato le fotine e commentato che sembra che tu te la stia ridendo; effettivamente non ha tutti i torti, anche se forse è solo immaginazione. Nonno M non ha commentato perchè era commosso. Zio A, raggiunto via smartphone, ha approvato. Zietta, dai suoi quasi 18 anni, sta cercando di capire, più o meno come me.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi ti abbiamo scarrozzato fino al paese del cioccolato e dei cucù, dove Nonna A ha guardato anche lei le fotine e ha commentato "C'est incroyable": non c'erano queste ecografie, quando io e Lui eravamo nelle pance, e mi sembra di capire che lo Zio non abbia mostrato le ecografie del tuo (splendido) cuginetto. Nonno P è di poche parole e ha commentato solo con gli occhi che ridevano. Un numero piuttosto consistente di zie e cugine hanno commentato esattamente come nonna A: "C'est incroyable, c'est incroyable", e non si erano messe d'accordo. E quando siamo tornati indietro avevi già parecchie scarpine portafortuna e diversi doudou...</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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Adesso siamo a casa e cerchiamo di sfuggire alle sabbie mobili di body e tutine da cercare ("Mamma, la signora del negozio consiglia che tu vada a cambiare le tutine che hai preso; sono troppo calde". "Ma a volte in maggio è nevicato, non si sa mai, prendine tu di più leggere". "Mamma, si useranno per un solo mese, quante ne prendiamo? Poi magari dalla sterminata schiera di cuginetti di Lui ne recuperiamo qualcuna...". "Eh, va bene così".) e di duo e trio e basi isofix, di lettini culle carrozzine materassini cuscini antisoffoco, e paraspigoli e chiudi ante, e...</div>
<div style="text-align: justify;">
... io ho scovato un corso con parte informativa e parte di ginnastica-respirazione che non costa una fortuna e mi ci sono buttata dentro, perdendo il senso del tempo nella parte di rilassamento ("Come ci salutiamo? Ma che ora è?") e capendo che non è male effettivamente evitare di arrivare alla data fatidica come una mozzarella in carrozza. E sentendo gioia, finalmente, nel muovere questo corpo panciuto in uno spazio in cui era accolto e coccolato.</div>
<div style="text-align: justify;">
E ho scoperto che ne so già tante, tra web e letture, da <a href="http://machedavvero.blogspot.it/">Wonderland</a> a quelle ereditate dalla mamma e in particolare "Per una nascita senza violenza", Leboyer, 1978. Di questo leggo le prime righe e inorridita esclamo che mioddio, oggi non si fa più così!; poi leggo il resto, e non sono più tanto sicura che oggi non si faccia più così. Benedico il Piccolo Ospedale, in cui sembrano molto umani e rilassati, e ho parecchie domande per le ostetriche al prossimo colloquio. L'ho detto che non c'è un ginecologo che ci segue, dato che per ora non ci sono problemi particolari, ma solo le ostetriche? Comunque ne so già tante ma di sicuro non tutte. L'altro giorno mi sono imbattuta nelle foto del parto in "Avremo un bambino" (<span class="st">Janet Balaskas, Yehudi Gordon, Ed. Red! 2012) e tra le corsie del negozio ho dovuto nascondere i lacrimoni dell'emozione; l'ho portato a casa e ieri sera ho pianto di nuovo davanti a queste parole:</span></div>
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<span class="st"><br /></span></div>
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<span class="st">"... Partendo dal punto fermo che una donna abbia fiducia nella propria capacità di portare in grembo, partorire, nutrire e assistere il suo bambino..."</span></div>
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<span class="st"><br /></span></div>
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<span class="st">Questa è la fiducia mi è mancata nei primi mesi, persa nel labirinto opaco e popolato di mostri a Nebbialand, in cui sembrava che niente potesse andare per il verso giusto e io ero convinta che chissà cosa poteva esserti capitato - ti ho detto che dopo Fuscello e la sua ischemia a 27 anni, anche Puntaspilli a 29 anni ha ceduto ed è scappato per salvarsi dopo aver iniziato ad avere attacchi di panico? Di questa fiducia mi sto riappropriando adesso, mentre sembra che tu abbia molto saggiamente ignorato labirinti, nebbie e mostri vari.</span></div>
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<span class="st">Ciao, scalciatore, buon riposino. Vedi di ricordarti di dormire anche quando verrai di qua.</span></div>
Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-10455224151712678712012-12-11T15:08:00.000+01:002012-12-11T15:08:21.937+01:00A casaEhi Pip.<br />
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Ti sarai accort* del cambiamento, immagino. Com'è come non è, perfino l'idraulico che ti dice che ha finito il bagno notte e invece ti accorgi che se svuoti la vasca ti piove in cucina, ecco, perfino questo non sembra così terribile come se me l'avessero scritto via sms mentre stavo a 400 km da qui. Meno male che il piastrellista è un po' più accorto e, snocciolando improperi all'indirizzo dell'incauto collega, ha rappezzato col suo sigillante magicissimo.</div>
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Adesso il difficile è decidere da dove cominciare. Ci sono tante cose da fare in questa casa, e ancora di più da pulire, che corro il rischio di portarti a spasso a caso da una stanza all'altra dimenticando qualcosa che era da fare prima. La spesa, per esempio.</div>
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Forse non serve pensare troppo. Basta fare una lista delle persone da chiamare e dei posti dove andare, e nei buchi tra una chiamata e un'uscita scegliere un'estremità della casa e venire avanti, in sella all'aspirapolvere e al mocio. Per la gioia della Gatta, che si ostina a cacciare il mocio, e mia che ho la conferma che il pavimento scelto nasconde le sue zampettate umide ;)</div>
<div style="text-align: justify;">
Di tempo ne ho. La superfantastica ditta localizzata nella cantina del Mago di Oz, location che mi aveva dato qualche dubbio sulla professionalità globale, mi ha lasciato a casa. Peccato, perchè il signore coi capelli rossi e pazzi e la felpa di pile sdrucita mi aveva buttato qualche bon bon che mi aveva fatto venire l'acquolina (LCA, bioenergie, biomateriali...). Peccato, perchè ci avevo creduto, perchè giurerei che il colloquio era andato meglio che agli altri. Peccato soprattutto perchè mi hanno dato l'impressione di aver scelto l'uovo oggi e io speravo che, se non per questo stage, si potesse collaborare per altre cose, ma se non sono seri forse non si potrà. E' andata che: "Scusi, buongiorno, sono sempre io. E' passato altro tempo. Avete poi scelto questo stagista?" "Ehm sì. In effetti dovrei mandare una comunicazione ufficiale. Abbiamo preso la persona che abitava più vicino, così ha meno difficoltà a prendersi un appartamento". Prego? Se abita vicino a cosa le serve un appartamento? Non abitate mica in Lapponia, io e - scommetto - tutti gli altri non avevamo bisogno di cambiare casa per venire da voi. E poi chi potrebbe prendersi un affitto, per fare uno stage pagato 4.80 euro l'ora che ti vengono erogati al 70% del monte ore pattuito? Dì piuttosto che hai scelto una persona già disoccupata al momento dell'annuncio, a differenza di me, così questi 4.80 euro te li passa la regione. E come la manterrai questa persona dopo lo stage, quando presumibilmente dovrai pagarla di più? E perchè non hai chiesto i contributi INPS per avviare un contratto decente? Mistero. Avranno senz'altro i loro motivi che io non posso conoscere; so però che la comunicazione ufficiale non è mai arrivata. E che io speravo di vedere cosa si poteva imparare in quella cantina di Oz.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sai che c'è, Pip? C'è che questo colloquio iniziato bene e finito male mi ha comunque restituito un po' dell'autostima persa nell'ultimo anno e mezzo in cui mi hanno tenuta a girare la macina di pietra. E meno male che ogni tanto arrivava qualcuno da fuori, guardava per un po', e poi mi diceva: "Ma qui è sempre così? No perchè è da pazzi" e io mi rassicuravo sulla mia, di salute mentale. E allora va bene così, io e te passeremo del tempo insieme, il tuo primo tempo, che è prezioso. La pancetta si vede già e non credo proprio che avrò altre offerte per parecchi mesi. Godiamoceli allora. Magari vediamo se non c'è un corso che posso fare per imparare qualcosa che magari va un po' più di moda della green economy per ladies, per esempio fare la segretaria o l'impiegata contabile. Ho pur sempre fatto lo scientifico e io e excel facciamo colazione insieme ogni mattina; e per i corsi non importa se hai la pancia, tanto sei tu che paghi. E adesso andiamo a fare una torta con tutto quello yogurt che scade e poi andiamo a cercare il falegname e a parlare con la vetreria e a fare la spesa; e poi se facciamo in tempo torniamo a casa a pulire... ma credo che puliremo domani. E va bene lo stesso, tanto non finiremo mica in un giorno, cosa credi?</div>
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Un bacino.</div>
Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-78329003538868397502012-11-07T23:23:00.001+01:002012-11-07T23:47:32.853+01:00Beira<div style="text-align: justify;">
Beira significa "riva", na beira do mar è sulla riva del mare - se ho capito bene. E' un porto, infatti, con una lunghissima spiaggia di sabbia dorata e sottile... vuota, perchè dalla gente del posto è usata come posto su cui stai in piedi mentre pieghi le reti da pesca, o su cui ti siedi mentre secchi i pesciolini al sole, o come cacatoio pubblico data la comodità dello scavare buchi; solo tra un'attività e l'altra ci si concede del riposo come fa chi è in vacanza (<i>che piante sono queste? che mollusco era questo che ha lasciato questo guscio? che pesci pescano? perchè perfino gli uccelli bianchi e neri stanno separati?</i>), e i bambini giocano. Turisti non ce ne sono, con buona pace del Club con piscina che se ne sta a un certo punto della spiaggia e accoglie solo i pochi abitanti benestanti - in parte bianchi. Quindi ti puoi godere la vista di Lignano Sabbiadoro com'era, tranne forse per gli scheletri di navi arenate (<i>come sono finite qui?!</i>). Avremo modo di camminare spesso lungo la spiaggia, usandola al posto della strada soprattutto per andare e venire dall'orfanotrofio... perchè vedere il mare ci consolerà in quelle occasioni.</div>
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<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicBGYh_xYuqBUJox0-5XTIoZcFhzxXm2MiolYveBDAtmSkWdsmvzOBiRgVlbL2xrVSsWb6KepHQQc7KXu5dDj548kibNFBC8AEDP80rmnctq7EPvYNufjn94cNFt-RAZvk9SdmWwoEB4pY/s1600/spiaggia.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicBGYh_xYuqBUJox0-5XTIoZcFhzxXm2MiolYveBDAtmSkWdsmvzOBiRgVlbL2xrVSsWb6KepHQQc7KXu5dDj548kibNFBC8AEDP80rmnctq7EPvYNufjn94cNFt-RAZvk9SdmWwoEB4pY/s400/spiaggia.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Click per ingrandire. L'argenteo della foto in basso a sinistra sono pesci a seccare.</td></tr>
</tbody></table>
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</div>
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E questo, in cui il sole la sera tramonta a velocità vertiginosa, tanto che se devi cercare la macchinetta non hai neanche il tempo di scattare la foto, è l'Oceano Indiano. A pensare che stiamo respirando quest'aria, che per me sa di storia e di navigatori e di esploratori e di Marco Polo e di Sandokan e di tutto tranne che del posto in cui ti svegli la mattina perchè ci abiti, come capita alla gente di qui... a me fa emozione.</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhp-_dFCDUd5BxHWuaktVZhwvq8an8ZrUPz0cohJ4Cq6SHy8al13fFNtXf15Igs0UjPkY9mqLtehMBSQhLA1qxD1LwpgenErsG-9NDoqCx3PnzzyDtcMik4fPoZSijbbSbKT4ioYbbpdf4c/s1600/beira+centro.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhp-_dFCDUd5BxHWuaktVZhwvq8an8ZrUPz0cohJ4Cq6SHy8al13fFNtXf15Igs0UjPkY9mqLtehMBSQhLA1qxD1LwpgenErsG-9NDoqCx3PnzzyDtcMik4fPoZSijbbSbKT4ioYbbpdf4c/s320/beira+centro.png" width="208" /></a></div>
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A dire il vero però il nostro giro turistico è iniziato dal centro città, che è meno poetico. O forse lo era soprattutto verso sera, con poca gente in giro, e per me che ero di certo poco capace di leggere quello che vedevo. Vedevo brutti edifici in buona parte abbandonati e occupati da persone che trovavano utili un tetto e delle mura di cemento, immagino soprattutto nella stagione piovosa, nonostante non fossero dotati - nè dotabili - di servizi come l'acqua e la corrente elettrica. L'esempio per eccellenza è il <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Grande_Hotel_Beira">Grande Hotel</a>, abitatissimo pur se in queste condizioni. E se, da noi, in tempo zero spunterebbero collegamenti abusivi alla rete elettrica, in un posto in cui l'elettricità è scarsa non è facile nemmeno rubarla, quindi la sera l'hotel non è illuminato.<i> Di che anni sono questi edifici?</i> Dagli anni '60 sono iniziate le
ribellioni che hanno portato alla guerra d'indipendenza, quindi <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Beira,_Mozambique">devono essere precedenti</a>... l'hotel è degli anni 50. <i>Perchè in Europa si costruivano edifici eleganti e qui i portoghesi hanno fatto questi orrori?</i> <i>O sono edifici più recenti e già diroccati? </i>L'hotel era considerato una meraviglia, prima del saccheggio. Il resto della città... meriterebbe qualche ricerca di <a href="http://cidadedabeira.tripod.com/fotos.htm">vecchie immagini</a> per capire.</div>
<div style="text-align: justify;">
I soldi per sistemarli non ci devono essere, perchè dove ci sono gli effetti si vedono: se vedi un palazzone restaurato, è una banca. E che dire del "monumento alla Coca-Cola", una bottiglia di cemento dalla forma inconfondibile che troneggia dall'alto di un'aiuola al centro di una rotatoria: rotatoria che la Coca-Cola ha generosamente offerto al Comune... Ci sono anche condomini abitati in modo regolare, da gente che paga
l'affitto, naturalmente; come ci sono negozi, viali alberati e giardinetti mangiati dal sale, quel che c'è in una città di mare
qualsiasi. Solo, qui ci sono anche questi mostri, e in generale niente è stato costruito per essere bello. <i>Inconcepibile. Ho capito i portoghesi tirchi, ma... Chissà se Maputo, la capitale, è meglio?</i> Chiariamoci... non ho la mania dell'architettura. Ma il confronto con tutti i posti che ho conosciuto stride a tal punto che non posso non chiedermi quale fosse lo spirito con cui i coloni si erano installati qui; l'impressione sfocata trasmessa dai palazzoni è quella del puro utilitarismo, senza nessuno sforzo di portare qualcosa di sè e senza piani di lunga durata. Pare che questa fosse la cenerentola delle colonie portoghesi, la stella
era il Brasile: era là che andavano i soldi, qui la gestione era
affidata a una compagnia privata! Ma dovrei studiare un po' più di storia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quello che non so ancora, in questa mia prima sera di respiri avidi di oceano e di sguardi spauriti sui palazzoni bui, è che - per fortuna - la mattina dopo ritroverò l'atmosfera affollata e viva intravista di sfuggita alla festa in piazza (era la festa della donna, ora che ho ricostruito!); e che quella folla sarà così onnipresente e compenetrata a tutto, per tutto il mese, che mi farà decidere che <i>quella</i> è Beira. Se potessi entrare all'hotel e <a href="http://www.grandehotelthemovie.com/#/trailer/trailer%20grande%20hotel">conoscerne gli abitanti</a>, credo che li troverei uguali a quelli che incontreremo fuori, nelle baracche: altrettanto <i>vivi</i>, e sconvolgenti per questo.</div>
Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-81989861599969313222012-11-05T18:38:00.001+01:002012-11-05T18:42:00.517+01:00Tutto quello che non vi hanno mai detto che vi potrebbe succedere, e che invece succederà proprio in quel momento<div style="text-align: justify;">
Primo colloquio: sabato mattina</div>
<div style="text-align: justify;">
Ho passato il venerdì mattina a leggere le infallibili istruzioni online sulle domande a cui prepararsi e su come vestirsi. Dipoi, aspettandomi un ambiente di ingegneri camiciacravattati, il venerdì pomeriggio sono corsa al centro commerciale a cercare scarpe e vestiti sufficientemente professionali: in laboratorio NON ci si mettono vestiti decenti... almeno, non dopo che i tuoi pantaloni preferiti hanno ricevuto il loro primo set di buchi da sostanza corrosiva del momento. E poi, non ci sono fighetti nei laboratori. Tende a essere un ambiente piuttosto alternativo, quindi mi serviva una cosa professionale ma non troppo, che se no sembro imbacchettata... ma a parte un paio di stivali antipioggia fantastici, l'unico risultato che ho ottenuto è che a un certo punto l'hanno avuta vinta gli ormoni, mi sono appoggiata sfinita e piangente faccia al muro per salvare almeno la dignità, e ho deciso di tornare a casa a far riposare la pancia e la testa, e al diavolo quel che mi sarei messa. Quella sera ho trovato le foto dei componenti dell'azienda, nascoste nella versione inglese del sito: manco l'ombra di una camicia. Benissimo.</div>
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Certo non potevo immaginare che la mattina avrei scoperto che il ferro da stiro non funzionava più. Strano, era appena dell'epoca delle guerre puniche e l'avevo solo fatto accidentalmente cadere durante la notte cercando a tentoni la strada per il bagno. E con ciò? Mi ero fatta male anch'io, ingrata ferraglia, non so come mi sono trattenuta dal lanciarti in cortile. Quindi, con i pantaloni stirati in stile "notte brava", imploro il Nonaddetto di scortarmi fino in loco con la sua auto, perchè sono già sfinita di prima mattina e capace che mi perdo, e di andare poi a fare la spesa già che c'è. Tre curve prima del mio traguardo, l'auto del Nonaddetto - le cui gomme sono poi risultate risalenti alle campagne napoleoniche - decide di cedere all'asfalto bagnato, taglia dritta una curva e si schianta sull'aiuola. Lui non si fa niente (grazie angeli custodi di tutti i tempi, che se gli succedeva in un punto in cui non era ai 40 all'ora poteva essere diverso), ma la gomma incastrata nella carrozzeria fa sì che l'auto non curvi più neanche invocando tutti i santi del paradiso e ciò rende arduo il posizionamento dell'automezzo fuori dalle palle mentre si cerca un carroattrezzi. Mentre io me ne sto sotto la pioggia con i miei pantaloni stirati benissimo, il Nonaddetto riesce infine a portare l'auto sul ciglio della strada evitando al contempo il fosso. In un nanosecondo, il suddetto ciglio della strada viene rimosso e lanciato dalle gomme della sua auto ricadendo graziosamente a pioggia in un raggio di tre metri dietro di lui. La mia auto era dietro la sua. Era bianca. Prima. Si metamorfosa in versione dalmata in un amen, mentre io con un balzo felino mi levo di lì e riesco a salvare tutto, tranne la metà inferiore di una gamba che assume l'aspetto di una tuta mimetica militare. Con le lacrime agli occhi guardo la sua auto in panne, la mia in stile carica dei 101 dopo un rally per sfuggire a Crudelia, e il mio pantalone non stirato e mimetico. E che potevo fare? Scommetto che "Salve, le presento mio marito, non faccia caso alla terra, per caso c'è un'officina qui in zona?" era un modo per rompere il ghiaccio all'inizio di un colloquio a cui non avevate mai pensato. </div>
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In ogni caso, la media del vestiario lì dentro era sorprendentemente simile a quello che i Nonaddetti utilizzano per i lavori pesanti nella casa-cantiere. Un paio di t-shirt sovrapposte e una felpa di pile on top era il massimo dell'eleganza ritracciabile. L'ambiente era sovraccarico di enormi quadri inquietanti realizzati dalla titolare su qualsiasi superficie disponibile, dalle tele ai mobili alle pareti del cubicolo-bagno. La titolare stessa sfoggiava un'originale acconciatura con metà capelli bianchi e metà rosso fuoco - la metà inferiore della lunghezza, per la precisione - e mi ha accolta con un "Com'è il suo inglese? No perchè tutti hanno scritto buono, ma non era vero".</div>
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Il colloquio è servito solo a prendere un appuntamento per un secondo colloquio, finalizzato a un test scritto di inglese e a un paio di prove sulle competenze specifiche. La Nonaddetta ha sospeso il giudizio sull'ambiente ma ha accettato senza pensarci un momento di affrontare le prove, naturalmente.</div>
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Martedì: le Prove</div>
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Il primo signore è quello con cui ho parlato al telefono e che mi ha accolto sabato. E' talmente gentile che se respiri troppo vistosamente smette di parlare pensando che tu voglia dire qualcosa. Lui mi mostra il pc su cui dovrò scrivere i miei elaborati.</div>
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Li scrivo. Non sono particolarmente soddisfatta, ho tradotto due sole pagine su 4 nel tempo concessomi e so di aver dimenticato delle sviste - maledizione al correttore automatico di word - e la mia risposta alla loro domanda specifica mi sembra vaga e contiene ripetizioni.</div>
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Il secondo signore ha i capelli rosso fuoco - ma mi sembrano naturali. Perchè mai dovrebbe tingersi così? - e una felpa di pile multicolore. E' molto deciso, mi da' del tu a differenza degli altri e parla con voce stentorea. "Finalmente qualcuno che scrive!" esclama dopo aver letto la mia rispostina. Ma chi gli è capitato, prima di me? Tanto meglio. Parliamo di quello che ho scritto. E' molto manicheo nelle sue opinioni ma ne sa, e a me si accendono gli occhi perchè mi interessa, voglio impararlo il LCA, voglio sapere se vale o no la pena di fare certi impianti e usare certi processi, e mi stupisce e mi interessa scoprire che certi prodotti di cui sentivo parlare come oggetti di ricerca in realtà si trovano già sul mercato. Lui ripete alcune volte "Vedi che tu lo sai! Meno male che queste cose ve le insegnano!".</div>
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Prima di andarmene faccio presente che naturalmente scelgano il candidato migliore, ma se fossero interessati a me ma la work experience non si potesse fare, perchè non sono disoccupata, per l'amor del cielo non facciamoci fermare da certe bazzecole, ci sono altri incentivi che si possono chiedere. Il signore gentile sembra impressionato che io abbia cercato queste informazioni.</div>
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Esco con la sensazione di aver fatto tutto quel che potevo - solo la pecca, uscendo, di essermi fatta coinvolgere nella critica ai centri per l'impiego e certi aspetti delle università. Non criticare, non criticare, dicevano sui siti delle interinali... ah. Andrà come deve.</div>
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Non mi hanno ancora scritto, però. Aspetterò ancora uno o due giorni e poi li ricontatterò, se non si fanno vivi... Mi fa piacere sapere che ci sono. Non li conoscevo. Dunque potrebbero esserci altre realtà interessanti che non conosco. C'è speranza. Ma adesso ho trovato questi e prima di mollarli devono sbattermi la porta in faccia.</div>
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E intanto mi chiedo... ma cosa devo sperare? Perchè tu, Ranocchietto, come ti potrei gestire? Come potrei lasciarti ad altre persone pochissimo dopo che sarai nato? Riusciresti a sentirti amato, tu, o ti sentiresti abbandonato? Non lo so come saremo, non lo so cosa decideremo. Ti abbiamo rivisto, con la seconda eco. Come cresci. Pian pianino anche noi capiamo cosa ci sta succedendo. Vederti muovere... davvero capita a noi? Davvero tu sei... con noi? Quando ti penso mi chiedo chi sei, che carattere avrai, quanto dipenderà da noi, come ti chiamerai, ma quando ti guardavamo non mi chiedevo proprio niente. Eri tu, e basta.</div>
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Ci servono molte, molte più attenzioni e discussioni e mezzi e soluzioni perchè genitori e bimbi possano vivere senza soffrire per il lavoro!</div>
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Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-75624883063649047942012-10-22T19:26:00.000+02:002012-10-22T19:29:47.488+02:00LetterinaEhi, Pip.<br />
Mi senti? <br />
Vorrei sapere come stai.<br />
Sei anche tu perennemente desideroso di un'isoletta caraibica con sabbia morbida su cui spaparanzarsi, o almeno di un divano e di un po' di tempo per chiudere gli occhi e sognarla? <br />
Ti inalberi anche tu come un don Chisciotte, come me, però tutto dentro e in silenzio per non disturbare, davanti alle porcospinerie di Femminuccia, che mi fa detestare questa povera Foresteria?<br />
E' stato tutto un po' un delirio, da quando ci siamo accorti di te, ma pare che tu lo abbia completamente e bellamente ignorato, nel tuo nido. Hai fatto benissimo. Adesso impariamo anche noi. Io, soprattutto.<br />
E' strano, come cambiano le cose.<br />
Dopotutto mi avrebbero rinnovato il contratto. Senza prospettive quanto prima, ma con uno stipendio per qualche altro mese. A dire il vero, uno stipendio che si sarebbe ridotto in caso arrivasse il Godot del trasferimento da Nebbialand alla Grande Città, ma insomma. Tanto ho detto di no.<br />
No, capisci? No a un posto di lavoro, di questi tempi. <i>Irresponsabile. </i><br />
E però. Basta, vivere come un operaio cinese. Ho deciso che di badanti c'è gran richiesta e avrei saltato nel buio e cercato qualcosa vicino al Nonaddetto e alla casa e alla gatta, con i familiari e gli amici nei weekend e forse perfino durante la settimana! Lusso sfrenato, insomma<span style="font-size: small;">! Il Professore si è fatto vedere e sentire più nelle ultime 3 settimane che in tutto l'anno e mezzo precedente. Non è nel mio stile, ma avrei dovuto minacciare le dimissioni prima.</span><br />
Subito dopo ci siamo accorti di te.<br />
Ero preoccupatissima per alcuni... dettagli... tipo aver raccattato i 4 gattini semirandagi dal cortile, averli spulciati tutti, e poi aver tenuto i 2 ancora in attesa di adozione chiusi in bagno per settimane, dietro l'unica porta interna che abbiamo, per scongiurare il suicidio della nostra poco socievole gatta. No, hai presente tutte le pare che ti fanno sulla toxo? Mi ci vedi a dire all'ostetrica e al ginecologo io ci ho due gatti randagi e la loro lettiera in bagno e non so dove appendere l'accappatoio per farmi la doccia senza che ci siano zampate di gatto o proprio gatti interi sopra? <i>Irresponsabile.</i> Ma non sapevo di essere... <i>Come, non ha pianificato? Ir-re-spon-sa-bi-le.</i> E pensare che sono così grata che non abbiamo dovuto pianificare!<br />
Invece nel Piccolo Ospedale sono tutti così gentili e disponibili che ti viene il dubbio che in busta paga gli passino anche qualche polverina rilassante per il mese successivo. Ci hanno trattati con i guanti, che ne dici? <br />
Ma non mi bastava, io dovevo tantissimo parlarne, capire, sentire. Tè allo Zafferano era l'unica amica che mi sembrasse abbastanza gioiosamente rassicurante, in questo momento; non chiedermi perchè, non è mica bimbomunita. Ma ha scelto proprio questo periodo per tornare a casa per un paio di mesi, e per motivi impossibili da spiegarti le comunicazioni con l'Iran sono disturbate per cui non vede le mie mail. Io avrei parlato con la mia mamma e il mio papà, ma i maschi che hanno saputo subito di te - l'imperturbabile Nonaddetto, che poi sarebbe il tuo papà e si è commosso perfino lui - e il Fratello - come pesce guida all'interno del dedalo ospedaliero; e un pesce guida piuttosto euforico della notizia, va detto - sono maschi, appunto, e mi avevano convinta a non dire niente ai tuoi nonni finchè non fosse un po' sicuro... un po' quanto? Eh, vediamo che gli esami del sangue siano a posto, e poi la prima ecografia. Ma come faccio io a tenermi questa cosa dentro in silenzio per un mese? Ma come in silenzio, puoi parlare con noi. Ma voi, cioè, non per essere scortese... siete un po'... non proprio adatti a lunghe conversazioni emotive... mettiamola così: sarà che non avete mai avuto bambini, ma non siete rassicuranti manco penniente! Pip, ascoltami a me: Pipo o Pipa che tu sia, non ascoltare consigli di silenzio e parla con chi l'istinto ti dice che ti aiuterà. Ti eviti tante paure inutili.<br />
Subito dopo mi hanno chiamato per un colloquio di lavoro. Avrei riso, se mi avessero letto un oroscopo così: "Appena scoprirai di trovarti nella situazione che il 90% dei datori di lavoro esecra, troverai un annuncio di una ditta che pare (tanto gentile e tanto onesta PARE, poi vediamo) molto interessante, tanto che non avresti mai osato sperare ne esistesse una così in un raggio di mezz'ora da casa tua. Vuole una specie di stagista - non si può avere proprio tutto e subito - per scrivere progetti di ricerca agroindustriali e agroambientali in inglese. Manderai un CV senza perderci 18 ore a prepararlo per la prima volta in vita tua, e ti chiameranno subito per un colloquio". Ssè. Ssè? ... davvero?! Intendiamoci, Pip, è solo un colloquio. Però ci ho sgamato un interesse speciale, nella voce gentile dall'altra parte del filo. Pip, la mia nonna diceva "Ogni bambino arriva col suo cestino". Se nel tuo ci fosse la possibilità di un lavoro come si deve, la taumaturgia ha una nuova stella. Se no ne cercheremo altri, ma intanto prepariamoci per questo. Soprattutto, a come convincermi che in caso di reale interesse da parte loro non è disonesto omettere il dettaglio che mi crescerà la pancia.<br />
E adesso i nonni e la Sorella sanno che ci sei e sono tutti a pensarti. Hai sentito come sono stati commossi e contenti? Hai sentito tutte le feste che ci hanno fatto? Hai sentito che non si sono preoccupati proprio di niente, loro, e magari averci parlato qualche settimana fa era davvero rilassante?<br />
Adesso bisogna dirlo ai nonni all'estero, e trovare un modo carino dato che è difficile andarli a trovare per il weekend. Magari possiamo chiedere all'altro Fratello di organizzare una skypata, dici?<br />
Ti stai rilassando un pochino, o eri già in pieno relax, tu? Sappi che il relax è la cosa giusta per te.<br />
Ehi, Pip.<br />
Benvenuto.<br />
<br />
<br />Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-89336230383151000662012-10-10T21:31:00.002+02:002012-10-10T22:06:45.868+02:00Una Quadra Festiva e tante domande<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
All'aeroporto io e la M abbiamo scoperto che avremmo avuto altre due compagne di viaggio: A e D. Loro sarebbero dovute andare a Gondòla, ma una delle suore di quella casa era improvvisamente stata male ed erano state dirottate a Beira con noi: in pratica saltavano da un'esperienza in un villaggio rurale a quella di una grossa città, con 600mila anime ammassate sulla costa dell'oceano indiano, proprio nel mezzo del paese, un porto e un crocevia, in posizione quindi perfetta per la diffusione dell'aids. Un sieropositivo su tre. Io no, tu no, quindi egli sì. Glomm.</div>
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Ma per ora noi siamo troppo prese dalle novità per pensare a queste cose che pur ci hanno detto. Noi quattro da conoscere - e mai gruppo fu meglio combinato; ci guadagniamo presto il nomignolo di Quadra Festiva - le suore, il pickup e la possibilità inaudita di farsi scarrozzare nel cassone - ma quale cintura di sicurezza?! - la casa con tutte le inferriate anche al piano superiore - oh ma se c'è un incendio come si scappa da qui dentro?...</div>
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Qualsiasi cosa io veda mi sembra diversa e da capire, c'è gente che cammina, sì lo vedo che è gente che cammina, ma <i>chi sono e dove vanno</i>? Inizio immediatamente a sperimentare la sensazione frustrante che non mi abbandonerà fino all'ultimo giorno: di avere mille domande e provare a farne qualcuna e di non ricevere quasi mai risposte, perchè le domande sembrano ovvie e non c'è tempo per loro. Eppure io <i>so</i> che non sto capendo come vorrei.</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggFAJCs-4bs3D-HzXTQVg4nUUrAdwi5xZnHaNwnf_3AmlXb9dbFcEZ1hoik8LKSI88cvvGdQuRsiJnqZLz9an14vadmBMt5GIiAN7owmza3Sybz3-utapopIjVEkb1tIusfd1129Vl2nQM/s1600/1+%252822%2529.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggFAJCs-4bs3D-HzXTQVg4nUUrAdwi5xZnHaNwnf_3AmlXb9dbFcEZ1hoik8LKSI88cvvGdQuRsiJnqZLz9an14vadmBMt5GIiAN7owmza3Sybz3-utapopIjVEkb1tIusfd1129Vl2nQM/s320/1+%252822%2529.JPG" width="320" /></a> In casa siamo sistemate di lusso, camere doppie, bagno unico ma possibilità di doccia (veloce, che la cisterna sul tetto si svuota in fretta e la pompa ci mette tanto a riempirla), cucina fantastica della suora cuoca con conseguenti sensi di colpa miei, clima festoso e accogliente. Le suore sono Orsoline, confesso che manco sapevo che esistessero prima di venire qui, non portano il velo e sono piene di grinta. </div>
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E il giorno dopo finalmente usciamo. Due passi di numero e siamo già
circondate. Oh che pubblico, e non sappiamo spiccicare quasi una parola
di portoghese... io sono in imbarazzo, cosa dico a questi bambini? Sono ospite nel loro paese, cortesia chiederebbe di presentarsi. Ma la suora che ci guida li sistema chiedendo di darci una
dimostrazione pratica della ginnastica che serve a stare in forma. Op, op, su e giù dal muretto! E a me partono le domande a cui potrò rispondere solo in parte nel corso del mese.</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjerI6t0lMLhP1uLutQEJbacAyaEBy2vN1s_v0jAc8DKOyQNYL8dsD93AGAJhn1IGKPZzPkqWLNCObwAmdC1zq5GCRxCQ6FR-W_qZDy5abO89aqL9b-OszwX17NBMPr9bc7ycicA4UiHVUZ/s1600/1+%252823%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjerI6t0lMLhP1uLutQEJbacAyaEBy2vN1s_v0jAc8DKOyQNYL8dsD93AGAJhn1IGKPZzPkqWLNCObwAmdC1zq5GCRxCQ6FR-W_qZDy5abO89aqL9b-OszwX17NBMPr9bc7ycicA4UiHVUZ/s320/1+%252823%2529.jpg" width="320" /></a></div>
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<i>Chi sono questi bambini?</i> (bambini, ce ne sono dappertutto)</div>
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<i>Dove abitano?</i> (probabilmente nei bairri dei dintorni, i quartieri baraccopoli, non nelle case in muratura di queste vie)</div>
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<i>Come sono arrivati qui?</i> (mah, dubito abbiano i soldi per il minibus, avranno camminato)</div>
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<i>Non vanno a scuola?</i> (sì, ma ci sono troppi alunni per insegnanti e aule, quindi fanno i turni, il loro turno sarà al pomeriggio o la sera)</div>
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<i>Cosa volevano da noi?</i> (sono curiosi, diamo un tantino nell'occhio)</div>
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<i>Siamo state scortesi ad andarcene così?</i> (sì, un po' sì, ma pare che non ci sia energia per tutto e i bambini di tutto il mondo e la nostra suora hanno dovuto impararlo) </div>
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<br /></div>
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Saltiamo sul pickup e andiamo a fare un giro turistico in centro. Siamo fortunate perchè è una festa nazionale e ci sono manifestazioni. Cerchiamo di avvicinarci, ci sorbiamo un pezzo di discorso uffciale, ci sono i soldati, cerchiamo di vedere le danze tradizionali.</div>
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<i>Chi sono queste persone?</i> (persone, probabilmente anche loro abitano nei bairri. Oggi però hanno lasciato le loro occupazioni quotidiane e sono venute a festeggiare)<i><br /></i></div>
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<i>Questi sono vestiti della festa o costumi particolari per certi balli?</i> (probabilmente vestiti della festa)</div>
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<i>I bambini ballano sempre così?</i> (qui ballare non è confinato al sabato sera)</div>
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<i>Come sembrano felici... come moltissimi sono belli, che lineamenti regolari... </i>(SONO felici, in questo esatto momento è festa e tutto il resto non esiste)<i><br /></i></div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj75Vq2zfn88RLXggnJRIxZxcewXmdt9AT7gdUvfsMV2ZfxYuKNnM7eXQS6WmN5DgZMJWlQB0itYVsxDfUCEYxwdddeHz1DjZXNcI2VLXw_JwU6gctEmXBEtUM3256p4MhUNylXHtBkOQ2J/s1600/2+%25281%2529.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj75Vq2zfn88RLXggnJRIxZxcewXmdt9AT7gdUvfsMV2ZfxYuKNnM7eXQS6WmN5DgZMJWlQB0itYVsxDfUCEYxwdddeHz1DjZXNcI2VLXw_JwU6gctEmXBEtUM3256p4MhUNylXHtBkOQ2J/s320/2+%25281%2529.JPG" width="244" /></a></div>
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<i>Perchè blogger non mi piazza le immagini affiancate, cheppalle?! </i>Questa è senza risposta.</div>
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I migliori sono i piccoli spettatori. Mi sa che le TV sono ancora poche. Loro in compenso sono tan-tis-si-mi. Mai visti tanti bambini insieme da un pezzo, e tantomeno così assorti!</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfMwawGF0N03Oh49A5c4WglrTVKAEslOPbrs_ZpobaJh9EFMDDpl1JNLtKGBttqzJDtvCfZZ2nrcr8WBU5oiWZ4fIrvTXlzXKvrTqyvCbQx0KwJmrfBYDX6k1WN-CCC3dywFFVhyphenhyphenrCsxNK/s1600/2+%25283%2529.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfMwawGF0N03Oh49A5c4WglrTVKAEslOPbrs_ZpobaJh9EFMDDpl1JNLtKGBttqzJDtvCfZZ2nrcr8WBU5oiWZ4fIrvTXlzXKvrTqyvCbQx0KwJmrfBYDX6k1WN-CCC3dywFFVhyphenhyphenrCsxNK/s320/2+%25283%2529.JPG" width="240" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ci sentiamo immediatamente individuabili e non sappiamo come gli altri ci vedano.</div>
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<i>Cosa pensano di noi?</i> (toh, qualche altro bianco che viene, non fa niente e se ne va)</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Quello che non sappiamo è che quando ce ne andremo e torneremo in aeroporto proveremo la straniante sensazione di avere troppa gente bianca intorno: dove sono gli altri, perchè adesso quel che prima era normale ci sembra strano, dove sono quelli con cui stavamo fino a ieri, perchè non possiamo stare tutti insieme?</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
(continua)</div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-15421243090318067572012-10-03T18:23:00.000+02:002012-10-03T18:23:22.465+02:00E poi ci sono giorni meravigliosi<div style="text-align: justify;">
Per esempio quelli in cui ti danno il risultato di certe analisi e pare - scaramanticamente lasciamo la conferma alla visita - che tu e qualcuno a cui terresti molto, se avessi il coraggio di crederci, siete un po' al limite, ma ancora nel range che dice che va bene, e alcuni dei mostri possibili non sembrano essersi accorti di voi. E allora ti cade davvero un peso grosso dalle spalle, e ti senti benissimo e vorresti offrire il caffè a tutto l'edificio. E non ti importa più della paura che ti avevano urlato nelle orecchie e nel cuore e che ti aveva lasciato in trance per un piccolo ma interminabile periodo, non ti importa un bel niente perchè adesso è passata, e se altre devono venire verranno ma per oggi è festa ed è leggerezza e luce.</div>
Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-35124022362798706522012-10-02T23:48:00.001+02:002012-10-02T23:48:27.511+02:00La mia briciola di Mozambico - partite!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiPC0JsTHACxUhSEY88vLjRT5vcvuIoSOyrEC3iuDNV68yxeuQIj4CQzp2seVMKaSWfw4LOa3pgMvL6W8kGrauMtfTSYmvaX-lkndPblykEAs55HlISuopXkIHgQFG-kkFaLrFvc7LlNpf/s1600/1+(1)a.bmp" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiPC0JsTHACxUhSEY88vLjRT5vcvuIoSOyrEC3iuDNV68yxeuQIj4CQzp2seVMKaSWfw4LOa3pgMvL6W8kGrauMtfTSYmvaX-lkndPblykEAs55HlISuopXkIHgQFG-kkFaLrFvc7LlNpf/s200/1+(1)a.bmp" width="200" /></a></div>
E' ancora ieri, oggi. Sono passati 6 anni, ma questo viaggio è ancora così presente nella mia mente che se rileggo le pagine di diario che ho scritto allora ritrovo le stesse cose che ricordo e penso ora. Io, che non mi ricordo neanche cosa ho mangiato ieri sera.<br />
<br />
Agosto 2006. Un mese in Mozambico.<br />
<a href="http://www.nonsolomamma.com/2309/ered/">Elasti</a> ha dato il la alla "rubrica" che avevo in mente da un po'. Racconto il mio viaggio. Ci provo, almeno, anche se arriverà solo un'eco...<br />
<br />
Poco prima che io partissi, il Nonaddetto mi ha chiesto perchè ci andavo. Ci eravamo conosciuti da poco e anche se parlavamo di tutto questa motivazione gli sfuggiva.<br />
"Per stare con la gente di là", ho risposto. Non avevo un lavoro preciso da svolgere, era un viaggio di conoscenza e quindi questa era l'unica cosa da fare che fosse piuttosto certa. Lui era piuttosto perplesso, io mai così convinta di qualcosa. Un viaggio "per mettere la testa fuori dall'acqua" e vedere se dopotutto il mondo che conoscevo era effettivamente una particolarità persa in qualcosa di molto più diffuso e molto meno facile, e come avrei reagito io a trovarmici in mezzo. E se dopotutto la gente era gente dappertutto e saremmo riusciti a comunicare nonostante io vivessi nella boccia dei pesci e loro fuori. Qualcosa che avevo davvero voluto da quando ero piccola, con la testa infarcita di racconti sentiti, e che stava diventando vero.<br />
<br />
Ho fatto un corso di preparazione che è servito più che altro a caricare di entusiasmo, come molle, un centinaio di ragazzi che stavano per spargersi a piccoli gruppi in tutti gli angoli del mondo, in tutti i continenti dove ci siano posti con molta gente e pochi soldi. Alcuni dopo le scenate dei genitori, assolutamente contrari.<br />
Una fila di vaccinazioni. La scorta di farmaci, gli antibiotici, antidiarroici, antimalarici. I pantaloni lunghi e le magliette a maniche lunghe, per la sera almeno, tutto chiaro contro le zanzare. Il piccolo dizionario di portoghese, quasi inutile, e il corso accelerato della mia coinquilina brasiliana, per poi scoprire com'è diversa la pronuncia.<br />
E poi io e la M siamo partite. Non ci conoscevamo prima ma il caso ha scelto bene per noi.<br />
Ah, la sensazione di salutare le famiglie e salire in treno, e guardarsi e dirsi: ma stiamo andando in Africa! E in Mozambico, destinazione scelta per noi - potevamo indicare solo il continente - e che ci aveva fatto rispolverare in fretta le cartine. Dove sta? Ah, di fronte al Madagascar. E Beira? Sta proprio nel mezzo ed è la seconda città e ci stanno la bellezza di 600mila persone.<br />
L'emozione di vedere quell'aereo!<br />
L'emozione di seguire il percorso sul monitor!<br />
Rendersi conto che dopo un paio d'ore di volo, tecnicamente, sei già in questa benedetta Africa che pare sia chissà cosa e noi stiamo andando a controllare, cosa è.<br />
E l'ingordigia di appiccicarsi al finestrino per stamparsi in testa le prime immagini, senza nemmeno capire bene cosa vedevamo ma approfittando della fugace prospettiva da aquila.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8a9DQAzUABQh-bBIvf2OyDVELGSKFP3aOUydzuNVh7FwCgtqK7BNudyvTO0gbNZpD22YAos-_-hj7H0zgaK_IAFZo3YfPDJUwLnyO_OAM2OmveWrL1lbYDwCBgFb6Q5GowlaPraI6xPrt/s1600/1+(11).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8a9DQAzUABQh-bBIvf2OyDVELGSKFP3aOUydzuNVh7FwCgtqK7BNudyvTO0gbNZpD22YAos-_-hj7H0zgaK_IAFZo3YfPDJUwLnyO_OAM2OmveWrL1lbYDwCBgFb6Q5GowlaPraI6xPrt/s400/1+(11).JPG" width="400" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1EcU2IMUxsUN7GuTnbAHxqhwSl2ohHgrk8VDrFCH6vY0ekBsCNOwaM-pqWhon-VFWkq7e0CDEIkd3uBTPGoIvwZ2cFQN4sGTFxhQkPncS6v7gTIOy4S3TugXGW94kTtvQUi_NPN0CdfLD/s1600/1+(14).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1EcU2IMUxsUN7GuTnbAHxqhwSl2ohHgrk8VDrFCH6vY0ekBsCNOwaM-pqWhon-VFWkq7e0CDEIkd3uBTPGoIvwZ2cFQN4sGTFxhQkPncS6v7gTIOy4S3TugXGW94kTtvQUi_NPN0CdfLD/s400/1+(14).JPG" width="400" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWqPGvJa1VTWeM_chAdD815HDysAtCOkCiM0o3O-Fzoq4hXcyYf-eGNUiH6vLXQfKmvK0Xfuzfq8Ca2jp1sX5kk-bpG4QWKYqWu7ry-XXiNQzBDV9-fM0vBz0gU8qW0al4lxpYADizhcWg/s1600/1+(15).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWqPGvJa1VTWeM_chAdD815HDysAtCOkCiM0o3O-Fzoq4hXcyYf-eGNUiH6vLXQfKmvK0Xfuzfq8Ca2jp1sX5kk-bpG4QWKYqWu7ry-XXiNQzBDV9-fM0vBz0gU8qW0al4lxpYADizhcWg/s400/1+(15).JPG" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvqcTU0p5iOV150DGoaOQ02gaD1JSoTVUPkaCVyihwXD4kyZFTV6gxdjW0WDyrjM0S7cNkBVDWSTinHhi7cGm9z_24dMjWxUmgeRFGmxXuhdjwFyGt210JbDjuTim4rw1acRPwPk3sVJhv/s1600/1+(16).JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvqcTU0p5iOV150DGoaOQ02gaD1JSoTVUPkaCVyihwXD4kyZFTV6gxdjW0WDyrjM0S7cNkBVDWSTinHhi7cGm9z_24dMjWxUmgeRFGmxXuhdjwFyGt210JbDjuTim4rw1acRPwPk3sVJhv/s400/1+(16).JPG" width="400" /></a></div>
<br />
E poi... siamo scese ed è iniziato il nostro mese di conoscenza che non è mai finito :)<br />
<br />
<br />Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-84291488567471194082012-09-20T00:56:00.001+02:002012-09-20T00:56:01.586+02:00Lessico familiare. Versione NebbialandiaDato che non trovo le parole per incunearmi nella realta', svellerla, interpretarla e offrire una via d'uscita, per il momento le parole le prendo a prestito e le riporto pari pari.<br />
Laboratorio, una mattina qualsiasi. Tono: urlato, con vibrante disprezzo e pause ad effetto. <br />
<br />
<b>Sei una ciste! <br />
Cretino! <br />
Non capisci niente! <br />
Farei meglio a scendere e prendermi il primo stronzo che passa per la strada! <br />
Sei una scimmia! <br />
E' meglio avere la morte in culo che te a fianco! <br />
Sei un tumore!</b> <br />
<br />
La scena dura minuti interminabili. Il tutto all'indirizzo di Puntaspilli, che tace con gli occhi bassi, rigido.<br />
E all'indirizzo mio, indirettamente, che sono li' a fianco e devo fare da pubblico: si parla a nuora perche' suocera intenda, era questo il detto?<br />
In genere Puntaspilli non ha fatto niente di grave, spesso nemmeno sa cosa abbia fatto, e quindi come difendersi. Non reagisce perche' sa che dopo la sfuriata non succede niente di particolare, perche' ancora crede che ci sia motivo di fidarsi, perche' in ogni caso ormai vuol finire il dottorato.<br />
A volte non ha fatto proprio niente: Lui e' nervoso per un operaio che ha sbagliato una misura da qualche parte, per esempio. O ce l' ha con me ma a me non si rivolge in quel modo, o io vado a scrivere le dimissioni seduta stante. <br />
<br />
Sono stanca. Mentalmente e fisicamente. <br />
<br />
Mi e' stato suggerito che, dato che trovo difficile aprire bocca per interpormi senza scatenare la terza, quarta e quinta guerra mondiale tutte insieme, potrei almeno segnalare nonviolentemente la mia totale disapprovazione per gli insulti urlati girando sui tacchi e andandomene. Vuoi rapportarti con me? Non cosi'. Questo sarebbe il messaggio. Non credo sarebbe preso bene, ma non ho davvero piu' molto da perdere. E in ogni caso, scommetto che avrebbe difficolta' a corrermi dietro e fare la scenata di fronte a testimoni di altri gruppi.Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-78522973937832767252012-09-03T14:16:00.002+02:002012-09-03T14:17:28.774+02:00La linea d'ombra<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.nationalgallery.org.uk/upload/img/turner-fighting-temeraire-NG524-fm.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="237" src="http://www.nationalgallery.org.uk/upload/img/turner-fighting-temeraire-NG524-fm.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">The Fighting Temeraire. 1839, Joseph MW Turner</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Entrammo nell'albergo. Scoprii sorpreso di avere un grande appetito. Poi, sulla tovaglia sparecchiata, gli snocciolai tutta la storia da quando avevo preso il comando, in ogni suo aspetto professionale ed emotivo, mentre lui fumava tranquillo il grosso sigaro che gli avevo offerto. Quindi giudiziosamente osservò:<br />
«Deve sentirsi ben stanco a quest'ora».<br />
«No», dissi. «Non stanco. Le dirò io come mi sento, capitano Giles. Mi sento vecchio. E devo esserlo. Tutti voi qui a terra mi sembrate una banda di sbarbatelli che non hanno mai conosciuto una preoccupazione al mondo».<br />
Non sorrise. Aveva un'aria insopportabilmente esemplare. Dichiarò:<br />
«Passerà. Ma è vero, sembra davvero più vecchio».<br />
«Aha!», dissi.<br />
«No! No! La verità è che nella vita non si deve dare troppo peso a nulla, né in bene né in male».<br />
«Vivere a mezza velocità», mormorai con cattiveria.«Non tutti possono farlo».<br />
«Sarà abbastanza contento adesso se potrà continuare a procedere persino con quel passo», ribatté con la sua aria di consapevole virtù. «E c'è un'altra cosa: un uomo deve saper affrontare la sua cattiva sorte, i suoi errori, la sua coscienza e tutto quel genere di cose. Contro cos'altro si dovrebbe combattere altrimenti?».<br />
Rimasi zitto. Non so cosa mi lesse sul volto, perché improvvisamente mi chiese:<br />
«Come, non sarà mica scoraggiato?».<br />
«Dio solo lo sa, capitano Giles», fu la mia risposta sincera.<br />
«Non c'è niente di male», disse con calma. «Imparerà presto a non scoraggiarsi. Un uomo deve imparare tutto, ed è quello che tanti di questi giovanotti non vogliono capire».<br />
«Io non sono più un giovanotto».<br />
«No», concesse. «Parte presto?».<br />
«Vado direttamente a bordo», dissi. «Tirerò su una delle mie ancore e darò mezzo cavo all'altra non appena il mio nuovo equipaggio verrà a bordo, e partirò domattina all'alba».<br />
«Davvero?», grugnì il capitano Giles in segno di approvazione. «Così si fa. Ci riuscirà».<br />
«Che cosa si aspettava? Che mi sarei preso una settimana di riposo a terra?», dissi irritato dal suo tono. «Non c'è riposo per me finché la nave non sarà al largo nell'Oceano Indiano, e anche allora ce ne sarà poco».<br />
Tirò una boccata dal sigaro con aria incupita, come trasfigurato.<br />
«Sì, tirate le somme, è proprio così», disse in tono assorto. Era come se un pesante sipario si fosse alzato, lasciando scoperto un inaspettato capitano Giles. Ma fu solo per un istante, il tempo necessario perché aggiungesse:</div>
<div style="text-align: justify;">
«Nella vita c'è ben poco riposo per tutti. Meglio non pensarci».<br />
Ci alzammo, lasciammo l'albergo, e con una calda stretta di mano ci separammo per strada, proprio quando, per la prima volta da quando ci conoscevamo, cominciava a interessarmi.</div>
<div style="text-align: justify;">
(Joseph Conrad, <i>La linea d'ombra</i>)</div>
Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-57155661045558671962012-08-28T20:58:00.000+02:002012-08-28T21:15:44.055+02:00Pezzodipane va alla ventura - 3<br />
<div style="text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcnTiU0_DjUxv65jPZeAOu4gC_9oQKMNUFYgAILElsaa5N1VO6NJ9WY3mgjxyuyzVyGSUGFrDRZuxezxMTZVjymY71J9ki4VrtN4srZmrfmACGC3ZuL7kutC5Q9H340VK1rqnWh9Xflza9/s1600/vincent-v-gogh-the+fields.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="241" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcnTiU0_DjUxv65jPZeAOu4gC_9oQKMNUFYgAILElsaa5N1VO6NJ9WY3mgjxyuyzVyGSUGFrDRZuxezxMTZVjymY71J9ki4VrtN4srZmrfmACGC3ZuL7kutC5Q9H340VK1rqnWh9Xflza9/s320/vincent-v-gogh-the+fields.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Van Gogh, I campi</td></tr>
</tbody></table>
IL lavoro alla tenuta <a href="http://inonaddetti.blogspot.it/2012/05/pezzodipane-va-alla-ventura-2.html">era un incubo</a>. Infatti il Soprintendente del Nobile Signore appariva un uomo assai gentile, ma questo valeva per chi non abitava nella tenuta e non poteva assistere alla sua quotidianità se non per la durata di una visita ricamata di premure e conversazioni brillanti e spiritose.<br />
La condotta con i lavoratori a lui sottoposti, al riparo da occhi indiscreti, era invece brutale e schiacciante. Urlava, e Pezzodipane sobbalzava ad ogni urlo. Urlava e le urla erano insulti, stupido, scimmia, cretino che non sei altro, insultava i lavoratori continuamente. D'altra parte gli errori dei contadini sembravano giustificare la sua rabbia: ma era pur vero che dava istruzioni contraddittorie, che cambiavano da un momento all'altro, e che chi è spaventato lavora male. E quando, mal istruiti e tremanti, i contadini consegnavano un lavoro malfatto li scherniva pesantemente davanti a tutti. I contadini lo temevano, si vergognavano per i rimproveri e tutte le loro azioni erano tese a evitarli; ma era inutile, perché un rimprovero poteva arrivare per aver fatto una cosa o per non averla fatta, per averla fatta in un modo o nel modo opposto. Non c'era scampo né sembrava ci fosse mai stato: non si sentiva il Soprintendente lodare il lavoro di alcuno dei lavoratori che erano passati, negli anni, a lavorare nella tenuta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per alcuni mesi Pezzodipane rimase invischiato in questo clima di terrore per lui nuovo, camminando come in sogno, cosciente solo a metà del lavoro iniziale di dissodamento della terra per il suo orto, costantemente teso a evitare rimproveri e derisione o sofferente per essere costretto ad assistere alle angherie perpetrate sugli altri. Su di lui, infatti, non si abbattevano le urla e la derisione aperte riservate ai contadini. Forse il Soprintendente intuiva che, per quanto confuso e spaventato, Pezzodipane riconosceva i soprusi per quel che erano: non c'era scusa per urlare insulti a quel modo. Mite fino all'esasperazione (altrui), aveva però un un nocciolo coriaceo, aveva un po' di esperienza in più degli altri contadini e ricopriva pur sempre un ruolo leggermente superiore a loro. Era certamente in difficoltà, come ultimo arrivato sul posto, a interporsi fra il suo capo e i contadini che sembravano accettare supinamente quello stato di cose; ma avrebbe reagito a un attacco diretto a lui, vuoi con un contrattacco verbale o semplicemente tornandosene da dov'era venuto. Il Soprintendente lo lasciava quindi tranquillo... di rimanere ad assistere, impotente, alle vessazioni quotidiane, senza offrirgli appigli che gli facessero superare la soglia dell'esasperazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
A lui era diretto principalmente l'attacco più sottile: si rivelò infatti molto difficile svolgere il lavoro per cui era stato chiamato. Il suo capo non gli permetteva nemmeno di vangare senza la sua supervisione, figuriamoci seminare un po' d'insalata; anzi, spesso Pezzodipane non riusciva nemmeno a prendere la vanga che il Soprintendente gliela toglieva di mano e si metteva all'opera, spiegandogli come vangare e mostrandogli come fare: per ore intere. Pezzodipane, che vangava da quando aveva memoria di esistere, non si capacitava di essere stato chiamato per stare a guardare un capo che faceva il suo lavoro, nè sapeva come rispondere al suo capo che gli diceva "Vedi? La vanga si tiene così". Cosa poteva rispondere? "Lo so" sembrava scortese, ma non dire nulla significava ammettere di non averlo saputo; avrebbe voluto dire "Lo so" ridendo e riprendersi la vanga con innocente leggerezza, ma non gli riusciva di ridere in quel clima. Era intrappolato. Si sentiva umiliato e gli sembrava di rubare il vitto che riceveva. Questo trattamento, in aggiunta a tutto il resto, accadeva anche agli altri contadini: il capo correva di qua e di là svolgendo i lavori, costantemente inveendo contro l'incapacità dei suoi lavoratori, strillando che lui non poteva fare tutto e lamentandosi poi di essere molto stanco. E, in effetti, non poteva certo svolgere il lavoro di tutti i contadini contemporaneamente, ma solo quello di uno per volta: perciò il lavoro di tutti procedeva a rilento.</div>
<div style="text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguzbRB_8WLo5Jczy36XPMkLHmRwNYeou__n3HTwRCNaSJQauULLydBW_wXhZQMmwdp5DJoO3ZyMigQMmcJjFZCHshAu4Uf4hyphenhyphenrco3A-Jy0oYCH2hxsDyn-6h8Plo9CadlBVB2BCA1rdjAI/s1600/new_vincent-van-gogh-houses-incordeville.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="258" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguzbRB_8WLo5Jczy36XPMkLHmRwNYeou__n3HTwRCNaSJQauULLydBW_wXhZQMmwdp5DJoO3ZyMigQMmcJjFZCHshAu4Uf4hyphenhyphenrco3A-Jy0oYCH2hxsDyn-6h8Plo9CadlBVB2BCA1rdjAI/s320/new_vincent-van-gogh-houses-incordeville.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Van Gogh, Case a Cordeville</td></tr>
</tbody></table>
Pezzodipane cercò di parlarne con gli altri e di far loro capire che non era necessario accettare tutto; alcuni comprendevano e questi dialoghi clandestini divennero un momento di supporto e di sfogo, ma appena fu loro possibile questi contadini lasciarono la tenuta. Con le persone che non conoscevano la tenuta era invece difficile parlare: semplicemente, faticavano a credere a ciò che raccontava e, generalmente, Pezzodipane finiva per pensare che doveva essere lui l'incapace, quello che non capiva e che non sapeva lavorare come si deve. D'altra parte, chi lavorava in tenute confinanti lo rassicurava che no, semplicemente lì dentro nessuno era mai riuscito a lavorare bene, e lo compativa per essere finito inconsapevolmente in quella trappola. Pezzodipane rientrava dunque nella sua capanna la sera e si sedeva a capo chino a chiedersi come uscire da una situazione tanto assurda e spiacevole.</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Continua...</i></div>
Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-62405355005270590502012-07-03T22:47:00.003+02:002012-07-03T22:47:32.057+02:00Caronte<br />
<div class="MsoNormalCxSpFirst" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5DBNnAokfyb4tGH1fnTW89JRcCFQmvvYk62E2_8LUIZGzLBoDD6-pwkZ_vyYsDRHY8uQ4CvRw8P6yOZZ60mVFF8MU5CPHWNFnVS3L1aXdFCvyF5Gr7nYM5usaeO8-LwzpYhqrxs5aGYLO/s1600/P1020622mod1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5DBNnAokfyb4tGH1fnTW89JRcCFQmvvYk62E2_8LUIZGzLBoDD6-pwkZ_vyYsDRHY8uQ4CvRw8P6yOZZ60mVFF8MU5CPHWNFnVS3L1aXdFCvyF5Gr7nYM5usaeO8-LwzpYhqrxs5aGYLO/s320/P1020622mod1.jpg" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Scoiattoli litigiosi a Central Park.<br />Sto sistemando le foto, poi vi racconto...</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
New York era ancora viva negli occhi e avevo
passato la notte sveglia cercando di non far arrivare il mattino, e così
corazzata di vacanze e di sonno mi ci è voluto tutto il giorno per rimettere a
fuoco la vita a Nebbialand.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
Arrivata alle 9.00 dopo quattro ore in
auto ho scoperto che in laboratorio c’era solo Salveroilmondo, la dottoranda,
mentre tutti gli altri erano, presumibilmente, chi per strada, chi davanti al
caffè a casa - a circa cinque minuti in auto da lì. Se sembro polemica è perché
lo sono. E per tutto il giorno non ho avuto niente da poter fare, faccenda che
sospetto sia uno degli indicatori del mobbing, ma qui non è proprio così - ma è
complicato. I doveri amministrativi, notoriamente entusiasmanti e pertanto diligentemente
accumulati, mi sono venuti in soccorso.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
Tra una faccenda e l’altra ho chiesto a
Tè allo Zafferano e Nonhaicapito, miei compagni di ufficio, se sanno che quest’ondata
di caldo si chiama Caronte e se sanno chi è Caronte. Scherzando ho detto loro
di tenersi strette le loro anime, altrimenti li traghetterà nell’aldilà e poi
ripigliarli non è uno scherzo. Poi, in un momento di quiete, Tè allo Zafferano
ne ha approfittato per una missione diplomatica.</div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormalCxSpLast" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<a name='more'></a><br />
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 18.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span><!--[endif]-->Forse dovrei parlarti di una cosa…<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 18.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span><!--[endif]-->Oh. Dimmi pure.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 18.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span><!--[endif]-->… per prepararti a quello che troverai
rientrando.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 18.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span><!--[endif]-->Prego?<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 18.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span><!--[endif]-->Ecco, Maschiaccio e Femminuccia hanno litigato.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 18.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span><!--[endif]-->Ah. Sono mesi che girano per casa fingendo che l’altra
sia trasparente.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 18.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span><!--[endif]-->Sì, bè. Femminuccia ha picchiato Maschiaccio.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 18.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span><!--[endif]-->… (<i>si
dimostra una volta di più che gli stereotipi di genere sono infondati</i>)<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 18.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span>Maschiaccio si è molto spaventata, aveva già
male alla pancia da prima e Femminuccia l’ha colpita deliberatamente anche lì. Maschiaccio
ne ha parlato con me e l’ho convinta a parlarne al responsabile.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 18.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span><!--[endif]-->… (<i>è
davvero difficile “denunciare” una persona che conosci e che ti mette le mani
addosso…</i>)<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 18.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span><!--[endif]-->Adesso Femminuccia dorme in soggiorno da voi. Quindi
aprendo la porta ti troverai il suo letto davanti.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 18.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span>... quindi se lei dorme la mattina io devo
passare di lì con lei addormentata? E poi già prima usava l’intero tavolo da
pranzo come sua scrivania personale e a volte mangiavo in piedi in cucina per
non dover elemosinare un angolo davanti a lei che studia. Adesso si sentirà in
diritto di farlo?<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 18.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span>Non lo so. Il responsabile ha chiesto a Maschiaccio
se voleva che Femminuccia fosse cacciata via e lei non se l’è sentita. Non mi
risulta che Femminuccia abbia detto di essere dispiaciuta e abbia chiesto
scusa. Non so se questa sia una soluzione permanente o temporanea.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 18.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span>
… (<i>ma perché
non capiscono che non è facile essere inflessibili con una persona a cui hai
voluto bene, e che è importante aiutarti a evitare di stare sotto lo stesso
tetto di qualcuno che ti ha picchiato - e che non ha capito di aver passato un
limite?</i>)<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 18.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span>A dire il vero il responsabile aveva pensato di
mettere te in camera con Maschiaccio e lasciare Femminuccia da sola, ma gli
abbiamo fatto notare che “se picchi un coinquilino guadagni la singola” non è
un bel messaggio.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 18.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span>Grazie. Immagino che avrei picchiato lui per
vedere cosa avrei guadagnato io, lui deve valere molti punti in più.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 18.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span><!--[endif]-->Mi dispiace.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; margin-left: 18.0pt; margin-right: 0cm; margin-top: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-align: justify; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span>Anche a me.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Ce ne siamo usciti alle sette e mezza e ci siamo concessi un trancio
di pizza in compagnia per festeggiarci, noi e il nostro senso del dovere. Appena
rientrati abbiamo trovato Orgoglio Berbero che litigava con il nuovo ragazzo
tunisino. Non ho capito nessuno degli improperi arabi che sono volati per mezz’ora
continua, intrecciandosi per tutto l’edificio e distribuendo equamente le puntate
davanti alle stanze di tutti gli inquilini, ma il veterano della Foresteria mi
ha confessato che era talmente a disagio a sentirli che se n’è andato in bagno
a vomitare.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
Insomma. Te<span style="background-color: white;">nete strette le vostre anime perché sembra che, se le lasciamo vagare in cerca di frescura, quel che resta di noi non sia un bello spettacolo. </span><span style="background-color: white;">Bevete molta acqua o tè, bandite l’alcool prima dell’aperitivo
serale, non uscite durante le ore più calde, accendete il condizionatore alla
faccia del global warming, infilatevi in piscina, andate in vacanza!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-62407180243876328612012-06-14T13:03:00.002+02:002012-06-14T13:06:47.223+02:00Era solo per riordinare il garage<br />
<div style="text-align: justify;">
<b>Nota:</b> è un post lunghissimo, ma è un periodo intenso tra lavoro fuori sede, weekend a lavorare nel cantiere (abbiamo finalmente la porta d'ingresso!) e un tentativo di organizzare il mio prossimo lavoro con degli spagnoli.<br />
Allora stasera mi sono impegnata e lascio qualcosa da leggere... perchè sto per andarmene negli USA per 15 giorni al seguito del Nonaddetto che ha un congresso nella città di A, quella dove va sempre l'Elasti-famiglia. E noi ci attacchiamo una settimana a NYC. In una stanza affittata in un appartamento, perchè per gli americani il concetto di "hotel low cost" significa "meno di 250$ a notte". Spero che torniamo vivi ed entusiasti! Proverò a connettermi da là ma non si sa mai. Almeno allora lascio i saluti... ci si vede a luglio!<br />
<br />
*********************************<br />
<i>Succedono fatti che sono come domande</i><br />
<i>passano giorni, oppure anni</i><br />
<i>e poi la vita risponde.</i><br />
<i><span style="font-size: x-small;">(non mi ricordo chi l'ha detto)</span></i><br />
<br />
I Nonaddetti hanno deciso di buttare l'Everest di scatoloni che l'Ingegnere, ex proprietario-meteora della casa, aveva lasciato in garage. Non le porte in legno di 100 anni fa che avrebbe dovuto lasciare, ma scatoloni di scartoffie, vestiti vecchi e tutto quello che non si ha il coraggio di buttare anche se non ci ricordiamo neanche cos'è. La pazienza ha un limite, in questo caso un anno e mezzo, la stagione inizia a far rischiare grandine, avere un garage e non poterci metter l'auto è fastidioso e quindi...<br />
<br />
Tra il ciarpame, separato in carta/plastica/indifferenziato, come si poteva aspettarsi c'era un po' di pornografia. Poca roba e innocua, qualche videocassetta etichettata con uno scarno "VM18" e un paio di fumetti. Ho guardato qualche pagina dei fumetti e poi li ho aggiunti al mucchio della carta da riciclare.<br />
Mentre buttavo gli scatoloni successivi, però, pensavo e mi venivano domande. Così poi ne ho parlato con il Nonaddetto. Ci siamo scambiati le nostre esperienze (e inesperienze) al riguardo, le nostre opinioni, le esperienze e le opinioni di amici che ce ne avevano parlato... tipo quelli che abitavano sopra il night club.<br />
<br />
Il succo del discorso è stato: puoi anche non essere mai stato un fruitore di materiale pornografico, eppure appena ne vedi un briciolo lo riconosci. Dentro di te. Riconosci gli stereotipi, l'impostazione dei ruoli, le (brevissime e iper-ripetitive) narrazioni.<br />
Se lo riconosci senza averci mai avuto a che fare, vuol dire che non sta solo lì dentro. E' anche fuori. E a pensarci, è dappertutto, la pornografia è lo schema mentale che domina le relazioni spicciole tra le persone nel quotidiano. Sono incredibilmente familiari, quei personaggi e quei copioni.<br />
<br />
Qualche sera dopo, passati dal Fratello, la TV in sottofondo mandava uno 007 con Connery (che è indubbiamente meglio da vecchio di allora). E io guardavo distratta, e poi mi sono resa conto che era lo stesso copione, anche se si fermava prima di mostrare alcunché di esplicito. Lui seduce per definizione, lui è un dio in terra, lui non si può non volerci andare a letto, lui non ha bisogno di corteggiare, non deve dire niente, si siede al tavolo da gioco e voila, la signora gli dice possiamo vederci? E lui se la trova poi in casa già spogliata. "Guardi che devo partire subito... beh, quasi subito". Finito, non c'è altro. (Anzi spesso in 007 lei moriva direttamente, così faceva spazio)<br />
<br />
La conclusione è stata: il modo di essere (? non essere?) e di relazionarsi (??) che propone non mi piace, non fa per me, mi fa sentire male.<br />
PERO'.<br />
Mi trovo a corto di modelli alternativi.<br />
Voglio dire... posso pensare a decine di altri film e libri con trame simili. Tutti buoni per dire "ecco, se tu avessi fatto così con me... col cavolo che concludevi qualcosa".<br />
E neanche mi piacciono i romanzi rosa, con 350 pagine di pippe mentali di lei, lui che è un incrocio tra il principe azzurro e lo stesso maschio di cui sopra, e finisce con "e vissero felici, appassionati e contenti".<br />
Ma sono in difficoltà a dire "potresti leggere questo libro o potremmo guardare questo film, ecco, quella coppia è proprio... proprio... sono innamorati. Si amano. Capisci? Sono capaci di amare, imparano questo!". Mi viene in mente solo L'amante di Lady Chatterley, o al limite L'amante, anche se mi sento più in sintonia coi gusti di Connie che di Marguerite.<br />
<br />
Poi l'altro giorno mi imbatto nell'ebook <i>La fine del desiderio</i>, e collego che è la stessa autrice di <i>Sii bella e stai zitta</i>, e che c'è un terzo ebook sulla sua esperienza attraverso l'anoressia. Scopro che è una filosofa uscita dalla Normale, trasferita in Francia e che lì è una voce nota. La sinossi dice "<span style="background-color: white; font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif; font-size: x-small; text-align: -webkit-auto;">Cos'è la pornografia? Cosa la differenzia dall'erotismo? La filosofa Michela Marzano indaga le basi della rappresentazione del corpo umano e della sessualità...</span>".<br />
L'introduzione al libro è prolissa e macchinosa. Ma è arrivato con un tempismo troppo perfetto. Sta sulla mia libreria dei desideri e penso che passerà presto in quella degli ebook.<br />
<br />
A far compagnia al suo libro personale... che dimostra un tempismo altrettanto perfetto. Lo prendo. Lo inizio. Non ho mai avuto problemi col cibo se non da piccolissima, ma i meccanismi che descrive li riconosco, in me, in molte persone che mi sono vicine e meno vicine. Siamo simili, viviamo tutti gli stessi problemi e abbiamo le stesse paure, poi ognuno reagisce a modo suo.<br />
Quelle parole mi hanno fatto luce su alcune cose che confusamente cercavo di sbrogliare da me.<br />
E oggi la Mamma, la Sorella e il Papà erano in crisi. Niente problemi di cibo, ma tante paure. Mi è arrivato un sms di quelli che chiamano emergenza. Ho preso una pausa e ho scritto loro. Con le mie parole, che dopo anni fuori di casa riesco finalmente a rintracciare, e aiutata dalle riflessioni di questi giorni sul libro.<br />
Spero di aver aiutato un poco. Spero di non aver fatto del male. Pare di no, dai primi commenti, pare che in un momento di nebbia abbia parlato di sole e cielo azzurro. Meno male. Avevo lacrime dietro gli occhi e un vuoto, un buco, nella pancia, dove ti prende la paura. Voglio bene alla mia famiglia.<br />
La sera ne ho discusso col Nonaddetto e siamo stati d'accordo: ho un bravo papà e una brava mamma e un fratello e una sorella a cui voglio bene. Sono, siamo, lontani dalla perfezioni e pieni di vuoti, di buchi, ma ci vogliamo bene e, nonostante gli scivoloni, di base sentiamo che<i> non mettiamo condizioni</i> al volerci bene. Ti voglio bene <i>anche se</i> non sei perfetto e non fai quel che vorrei io, non <i>solo se</i> sei come vorrei.<br />
<br />
E penso a Tè allo Zafferano e Nonhaicapito, che non leggono libri. Devo trovare loro un libro per ciascuno che faccia loro venire il dubbio di perdersi qualcosa di importante...<br />
<br />
E pensare che volevamo solo mettere l'auto in garage!<br />
<br />
<br /></div>Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-52378695644435322262012-05-31T21:36:00.000+02:002012-05-31T21:36:32.917+02:00Pezzodipane va alla ventura - 2<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/c8/Vincent_Willem_van_Gogh_041.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="156" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/c8/Vincent_Willem_van_Gogh_041.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Van Gogh, Campo di grano sotto un cielo nuvoloso</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
MENTRE <a href="http://inonaddetti.blogspot.it/2012/05/pezzodipane-va-alla-ventura-1.html">viaggiava verso le terre del nobile signore</a>, Pezzodipane favoleggiava sul meraviglioso orto che avrebbe pazientemente ma alacremente creato e sulla fama che avrebbe guadagnato in quelle terre lontane. Era stato abituato a lavorare duramente dal mattino alla sera e il padrone era soddisfatto dei suoi servigi, ma si trattava pur sempre di servigi piuttosto ordinari; questa era l'occasione per dimostrare davvero quel che valeva. Chissà, magari poi qualche nobile più nobile l'avrebbe chiamato ad occuparsi delle sue tenute, e alla fine forse un principe, o il re? Alla mensa reale le dame avrebbero chiesto chi fosse mai a coltivare verdure tanto saporite e frutti tanto profumati.</div>
<div style="text-align: justify;">
Arrivato alle terre del nobile signore ebbe solo modo di intravederlo mentre gli comunicava che avrebbe fatto base alla tenuta del dipendente maggiore: lui l'avrebbe seguito nella creazione dell'orto e gli avrebbe insegnato le arti del frutteto. Condiscendente e gentile, Pezzodipane pensò che non era quello che il nobile signore aveva chiesto ma che i nobili signori cambiano spesso idea; quanto a lui, avrebbe senz'altro tratto profitto dalle conoscenze del suo nuovo supervisore e accettò di buon grado di lavorare con lui.</div>
<div style="text-align: justify;">
Presto però gli sembrò di essersi svegliato su un incubo. </div><i>Continua...</i></div>
<div style="text-align: justify;">
Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-29567129676224406132012-05-21T20:09:00.001+02:002012-05-21T20:24:09.145+02:00Ancora sui falchiPer la verita', <a href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=8090683691656292527#editor/target=post;postID=781467269424078096">Eugenio</a>, a me il falco e' sempre stato simpatico.<br>
Sara' che son cresciuta a pane e Quark e non ce l'ho mai avuta coi predatori - per la verita' non mi piacciono quelli a due zampe e senza ali, ma rapaci serpenti e lupi non li consideravo <i>negativi</i> neanche da bambina. Peccato non aver mai chiesto agli Angela di adottarmi ;)
<br> <br>
Sara' per quelle estati nella vecchia casa dei nonni, che ha dato a noi piccoli quelle radici che i nostri genitori indipendenti avevano in parte reciso per respirare meglio. Con le montagne appena dietro, a coprirci le spalle, e la pianura davanti in cui costruirci la vita, come sempre nella nostra esperienza; e qualche falco a chiamare dal cielo sopra le nostre teste piene di pirati e avventure.
<br> <br>
Non ti chiamava, il tuo falco, Eugenio? I nostri eccome! Li sentivamo e abbandonavamo a precipizio quel che stavamo facendo: in genere accampamenti in miniatura a misura di qualche esserino fiabesco, costruiti pazientemente, all'ombra degli alberi piantati dal nonno bambino, e capaci di durare da un'estate all'altra - dovevamo darci all'architettura e all'ingegneria naturalistica, adesso costruzioni del genere, se fatte su scala piu' ambiziosa, sono <i>green</i> ed <i>environmental</i> friendly. E correvamo allo scoperto, dove si vedeva il cielo abbagliante di sole e strizzavamo gli occhi per cercare le piccole sagome scure, alte levate, e vederle era una vittoria piena di complicita'.<br>
<br>
E andavamo spesso in passeggiata, su quelle montagne che fanno parte di noi, del nostro respiro dei nostri passi dei nostri sogni, e i falchi chiamavano ed erano piu' vicini e ammiravamo - invidiavamo - i pochi attimi che bastavano loro per attraversare la valle su una corrente vertiginosa e poi roteare sopra la nostra meta, che sapevamo avremmo raggiunto solo dopo mezza giornata. Ma altrettanto velocemente tornavano e mio fratello piccolo con la sua voce acuta gridava forte il grido del falco anche lui; e forse il falco continuava a gridare per i fatti suoi, ma poteva anche essere che gli rispondesse. E chissa' quali improperi si dicevano in quella lingua di strida, Eugenio, ma noi eravamo tutti felici di fare le ambasciate al falco.
<br> <br>
Non ci e' mai stato indifferente. E' sempre stato la nostra anima fatta uccello, vola incredibilmente alto e veloce e ci chiama e ci segna la meta, e noi camminavamo passo passo cercando fiori erbe farfalle lamponi sassi e conchiglie fossili, e ascoltavamo il grido, e lo seguivamo. Lo seguiamo anche adesso, quando in qualche giorno fortunato lo sentiamo gridare e subito l'istinto di quei giorni ci fa alzare gli occhi e strizzarli a cercare nel sole.Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8090683691656292527.post-54606322684048169432012-05-16T00:02:00.000+02:002012-05-16T00:15:51.184+02:00La scelta giusta? Non c'è.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Un momento prima era tutto normale, in quel momento posso cambiare qualcosa. Posso anche non farlo, basta tacere ancora, sviare con un altro sorriso, non raccogliere una domanda, tutto continuerà come prima. Oppure posso parlare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cosa scelgo, continuo per la strada che ho trovato segnata, o mi metto di traverso? Non posso non scegliere, se non faccio niente sto scegliendo la prima scelta. </div>
<div style="text-align: justify;">
La seconda, invece, la scelta più onesta, trasparente, di chi vuole fare, cambiare, mettersi in gioco, a costo di mostrare i propri limiti, credendo che si può migliorare. E' giusta, in teoria. Allora perché l'amaro in bocca?</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzL8-L-QqsKqXyfPXZqe1B5CHVnvRBWsEIA8P8-hMoEfMbdQZMIVHtI_XjQOLE-TryGCUb6fNPUTWGfln7m5RagEk3vldhFJaQfQmXAGosndAcDqsouZIpEH0Nd9ldwtyQhsFJ3s5P_hAC/s1600/300px-Lee_Van_Cleef.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="84" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzL8-L-QqsKqXyfPXZqe1B5CHVnvRBWsEIA8P8-hMoEfMbdQZMIVHtI_XjQOLE-TryGCUb6fNPUTWGfln7m5RagEk3vldhFJaQfQmXAGosndAcDqsouZIpEH0Nd9ldwtyQhsFJ3s5P_hAC/s200/300px-Lee_Van_Cleef.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Perché qualcuno passa per cattivo, ma io non mi sento dalla parte del giusto, non ho ricette, non sono migliore di nessuno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPP9jwmOt3tuND0k0tw6kECF4qQ1EsEm-CdOAPmf4GbX3wAVGXTgc-MzwrqX2uiVx9lbxZ7SXXsvhEfKfnQvtisDAa7zQG5fLGKzUb3GMrq1Utflpf8TOEnOUp1eeftO0GNTSzKdg-xNPy/s1600/300px-Buonobruttocattivo_biondo.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="84" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPP9jwmOt3tuND0k0tw6kECF4qQ1EsEm-CdOAPmf4GbX3wAVGXTgc-MzwrqX2uiVx9lbxZ7SXXsvhEfKfnQvtisDAa7zQG5fLGKzUb3GMrq1Utflpf8TOEnOUp1eeftO0GNTSzKdg-xNPy/s200/300px-Buonobruttocattivo_biondo.png" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Perché qualcuno passa per buono, ma dov'era finora? E qualcuno pensa che io mi illuda che improvvisamente tutto cambi, che avrò un angelo protettore e che non le prenderò (moralmente) come e più di prima?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDRU0ISaafD10o8wHHEnVHjnuxU1h9-4tfdrEbEf8JU3r2vH5FUplN1kgsxKe4fQP-MC3tpz6y40yG-gFM-moOZ7OHQeccVwBUbTlsaza_ml0yzFXMW2GfjOtmfXA5CJ9DPx5A6K6Ukppm/s1600/300px-Buonobruttocattivo_tuco.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="84" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDRU0ISaafD10o8wHHEnVHjnuxU1h9-4tfdrEbEf8JU3r2vH5FUplN1kgsxKe4fQP-MC3tpz6y40yG-gFM-moOZ7OHQeccVwBUbTlsaza_ml0yzFXMW2GfjOtmfXA5CJ9DPx5A6K6Ukppm/s200/300px-Buonobruttocattivo_tuco.png" width="200" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Perché a mettersi di traverso si diventa automaticamente brutti e cattivi. Non si ha ragione. E a dire il vero io non voglio averla. Vorrei solo rispetto reciproco.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché vorrei ragione per tutti e invece non ce n'è per nessuno, ecco perché.<br />
<br />
Per fortuna il mondo è grande e ci sono tante altre persone con cui spendere le 8 (... 10) ore diurne e ricordarsi che è possibile essere diversi.</div>Nonaddettahttp://www.blogger.com/profile/03972394001343806966noreply@blogger.com3