E' nero coi calzini bianchi, ha un occhio malato, è sporco, arruffato, forforoso e magro da far paura. E' arrivato senza farsi sentire, si è accucciato al sole e ha aspettato che lo vedessi. A girarmi e trovarmelo davanti ho preso paura, sembrava una cosa uscita dall'oltretomba. Per toccarlo ho messo i guanti e ho sentito le ossa subito sotto il pelo, la schiena come una sega. I gatti hanno anticorpi così grossi che li senti galoppare nelle vene, ma è dura combattere un'infezione all'occhio se stai morendo di fame. Avevo solo un pacchetto di crackers vecchi. Non ha gradito, si vede che aveva consumato solo sei vite su sette ed era disposto a giocarsi anche l'ultima: si è girato e ha fatto per andarsene, esasperantemente lento.
L'ho guardato, sarebbe sparito e pazienza. Che cu*o ha avuto la nostra gatta: era piccola, affamata e pulciosa, ma con un bel colore simil-siamese e due occhioni blu che l'hanno fatta istantaneamente adottare. Questo è malato, ma anche la gatta dei miei ha perso un occhio e se l'è cavata. Lasciar morire un gatto che viene in cerca di te nel tuo cortile mentre inizi i lavori per la tua casa, ecco non mi pareva proprio un buon inizio per la nostra vita lì. Mentre pensavo tutto questo era arrancato poco più di un metro. L'ho preso e chiuso nella ex-stalla, con l'intenzione di tornare al pomeriggio fornita di cibo per gatti.
Non avevo calcolato bene quanto era magro. Sono tornata qualche ora più tardi del previsto ma munita anche del Nonaddetto, che ha istantaneamente sposato la causa del derelitto e mi avrebbe aiutato a lavarlo senza farmi graffiare (e contagiare da miliardi di malattie), mettergli l'antipulci, dargli un po' di antibiotico e sistemargli una coperta in stalla. Ma il Pirata era sgusciato fuori da un buchetto che non avevo neanche visto. Sono tornata la mattina dopo, sperando che mi perdonasse per averlo rinchiuso, ma non si è fatto vedere. Può essere ovunque. Se è vivo e ripassa, ho del cibo e una coperta pronti...
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