17.1.13

C'est incroyable

Ehi Pip.
Già che sei sveglio ed è l'ora della tua ginnastica mattutina (hai già capito tutto della vita, eh? Mai a dormire e mai in piedi...), sentimi a me. Facciamo un buon proposito e vediamo se riusciamo a mantenerlo? Un post a settimana. Un ritmo rilassato, sintetico e selettivo, mica facile quindi, però decisamente migliore del mutismo!

Diciamo i nostri segreti? Tranne che ai nonni, abbiamo detto fine maggio-inizio giugno per non essere tempestati di "Allora, è nato?"; non è una bugia grossa, perchè sei atteso per il 17 maggio però in realtà sei di qualche giorno più giovane quindi la data corretta sarebebe un po' dopo. E poi chi lo sa, il primo parto, la luna che si fa il 25, il tuo carattere, vedremo.
E dopo che zii e zie mi hanno stufato chiedendomi "Sai cos'è?" prima che "Siete contenti? Come state?", e dopo che la mia nonna ha sentenziato "Speriamo che sia maschio!" (ma grazie nonna, eh! anche da parte tua, eh!) ho deciso che per risparmiarti qualche mese di stereotipi, nonchè per evitare regali orientati e difficili da riciclare per un eventuale secondogenito, non sapranno se sei Pipo o Pipa finchè nascerai. Non abbiamo preferenze e Lui non era interessato a saperlo; io sì, solo perchè è una delle poche cose che possiamo sapere ora e che possono definirti come essere autonomo e indipendente, dandoti un'identità di altro-da-me, permettendoci magari di chiamarti per nome. Avevo bisogno di separare me e te, troppo mescolati altrimenti; lui o lei, crescerai esattamente nello stesso modo dentro queste mura: ma il fatto di poterti "vedere" con l'ecografo significava che sei vero e definito, non una entità misteriosa ed evanescente. E dunque abbiamo chiesto e, a scanso di errori ecografici, sei Pipo, e questo non lo sanno neanche i nonni - che in ogni caso preferiscono così per non disturbare la sacralità dell'evento... Benvenuto!

A Natale hai fatto il regalo a me, iniziando a farti sentire inequivocabilmente. A inizio anno l'hai fatto a Lui, mollando calci ben percepibili in superficie: sei ancora un nanetto, ma non ti manca l'energia... preferisco quelle incredibili carezzine solleticose che non ho idea di come fai a fare. Poi fai un po' la primadonna, eh, non è ancora tanto facile interagire con te, provocarti e ottenere risposta. Impareremo a giocare insieme... pensare di poter già iniziare è una di quelle cose che mi fanno venire i lucciconi, anche se sono di quelle che non ci avevano mai pensato - o forse specialmente per quello.
L'ecografista della morfologica ti ha concesso tanti complimenti ed è stata così carina da mandarci via con un intero book fotografico, compresi un primo piano dei tuoi piedi, di naso e bocca spiaccicati sul vetro, e un paio di profili con manina che hanno dato un contributo non indifferente allo scioglimento dei Poli.
Nonna E, che poi sarebbe la mia mamma, ha guardato le fotine e commentato che sembra che tu te la stia ridendo; effettivamente non ha tutti i torti, anche se forse è solo immaginazione. Nonno M non ha commentato perchè era commosso. Zio A, raggiunto via smartphone, ha approvato. Zietta, dai suoi quasi 18 anni, sta cercando di capire, più o meno come me.
Poi ti abbiamo scarrozzato fino al paese del cioccolato e dei cucù, dove Nonna A ha guardato anche lei le fotine e ha commentato "C'est incroyable": non c'erano queste ecografie, quando io e Lui eravamo nelle pance, e mi sembra di capire che lo Zio non abbia mostrato le ecografie del tuo (splendido) cuginetto. Nonno P è di poche parole e ha commentato solo con gli occhi che ridevano. Un numero piuttosto consistente di zie e cugine hanno commentato esattamente come nonna A: "C'est incroyable, c'est incroyable", e non si erano messe d'accordo. E quando siamo tornati indietro avevi già parecchie scarpine portafortuna e diversi doudou...

Adesso siamo a casa e cerchiamo di sfuggire alle sabbie mobili di body e tutine da cercare ("Mamma, la signora del negozio consiglia che tu vada a cambiare le tutine che hai preso; sono troppo calde". "Ma a volte in maggio è nevicato, non si sa mai, prendine tu di più leggere". "Mamma, si useranno per un solo mese, quante ne prendiamo? Poi magari dalla sterminata schiera di cuginetti di Lui ne recuperiamo qualcuna...". "Eh, va bene così".) e di duo e trio e basi isofix, di lettini culle carrozzine materassini cuscini antisoffoco, e paraspigoli e chiudi ante, e...
... io ho scovato un corso con parte informativa e parte di ginnastica-respirazione che non costa una fortuna e mi ci sono buttata dentro, perdendo il senso del tempo nella parte di rilassamento ("Come ci salutiamo? Ma che ora è?") e capendo che non è male effettivamente evitare di arrivare alla data fatidica come una mozzarella in carrozza. E sentendo gioia, finalmente, nel muovere questo corpo panciuto in uno spazio in cui era accolto e coccolato.
E ho scoperto che ne so già tante, tra web e letture, da Wonderland a quelle ereditate dalla mamma e in particolare "Per una nascita senza violenza", Leboyer, 1978. Di questo leggo le prime righe e inorridita esclamo che mioddio, oggi non si fa più così!; poi leggo il resto, e non sono più tanto sicura che oggi non si faccia più così. Benedico il Piccolo Ospedale, in cui sembrano molto umani e rilassati, e ho parecchie domande per le ostetriche al prossimo colloquio. L'ho detto che non c'è un ginecologo che ci segue, dato che per ora non ci sono problemi particolari, ma solo le ostetriche? Comunque ne so già tante ma di sicuro non tutte. L'altro giorno mi sono imbattuta nelle foto del parto in "Avremo un bambino" (Janet Balaskas, Yehudi Gordon, Ed. Red! 2012) e tra le corsie del negozio ho dovuto nascondere i lacrimoni dell'emozione; l'ho portato a casa e ieri sera ho pianto di nuovo davanti a queste parole:

"... Partendo dal punto fermo che una donna abbia fiducia nella propria capacità di portare in grembo, partorire, nutrire e assistere il suo bambino..."

Questa è la fiducia mi è mancata nei primi mesi, persa nel labirinto opaco e popolato di mostri a Nebbialand, in cui sembrava che niente potesse andare per il verso giusto e io ero convinta che chissà cosa poteva esserti capitato - ti ho detto che dopo Fuscello e la sua ischemia a 27 anni, anche Puntaspilli a 29 anni ha ceduto ed è scappato per salvarsi dopo aver iniziato ad avere attacchi di panico? Di questa fiducia mi sto riappropriando adesso, mentre sembra che tu abbia molto saggiamente ignorato labirinti, nebbie e mostri vari.
Ciao, scalciatore, buon riposino. Vedi di ricordarti di dormire anche quando verrai di qua.

4 commenti:

  1. Ciao Pipo! Bellissima questa letterina, conservala, gliela leggerai quando sarà più grande. E' piena di tenerezza, di un amore che è già cresciuto e ancora crescerà. Non ti preoccupare del futuro. Mi sembra quasi di rivivere le mie emozioni... La preparazione, non tanto materiale (noi a poche settimane dal parto non avevamo nulla...), quanto psicologica la stai costruendo. Un consiglio pratico, se posso: la Garzantina di pediatria e "il mio bambino" di Berardi (credo), miei fidi compagni. La Garzantina mi ha salvata una notte che avevo le puppe che stavano per esplodere e io non sapevo che fare. Un bacio e una carezza a Pipo, sulla pancia naturalmente!

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  2. Graziegraziegrazie! non finisco di benedire la rete, che rende molto più facile trovare tante informazioni. Certo poi adrebbero integrate con lo scambio di idee ed esperienze con persone vicine.. questo rimane un po' più difficile per motivi di tempo e distanze. Benedetti computer e telefono, allora.. Ho cercato i libri che consigli nel mio ultimo passaggio in una libreria ma non c'erano: inutili librerie da centro commerciale, li cercherò ancora. Stamattina, per dire, la panza era di sasso e io ho scoperto costernata che nel dizionario medico del libro che avevo preso la voce "contrazioni" non c'era nemmeno.. ergo sì, mi serve altro materiale.. e il numero del reparto da poter chiamare anche di notte ;) Non drammatizzo, non era niente. Ma si sta più tranquilli quando lo si sa! In compenso Pipo si fa sentire sempre meglio e io inizio davvero a voler scoprire se il nome che ho in mente da sempre (nome da Pipo, in effetti..) è davvero il suo o no :)

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    1. Guarda, io durante la gravidanza ho avuto un sacco di contrazioni che non mi ricordo come si chiamano, qualcosa tipo ....boh, porca miseria non ricordo! Qualcosa con hicks, ecco, sì, braxton-hicks, ma sono bonarie, poi il ginecologo mi dava delle pasticche, non mi chiedere il nome, ecco ricordo Vasosuprina, sono passati cinque anni... Ricordo che stavo a panza all'aria e la panza si contraeva da sola sino a diventare un uovo di pasqua, dura come un sasso. Hai notato come danza dopo pranzo? La mia faceva la macarena!!! Ma per quando è atteso? Sono così contenta per te!!! Dai chiamalo Rigoberto, oppure Crescenzio, o Frumenzio, o ....va là che è meglio che sto zitta!!
      Bacioni!!

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    2. Che memoria, per ricordarsi il nome delle contrazioni dopo 5 anni! L'uovo di Pasqua è la descrizione perfetta.. ma per fortuna mi è successo (che io mi sia accorta) solo un paio di volte; non sono convinta di cosa fosse perchè succedeva dopo un momento (magari la sera precedente) in cui mi sentivo troppo stanca. Ma finchè non succede più...
      Pipo qui non è particolarmente attivo dopo i pasti, magari prima direi! E Frumenzio mi ha fatto ridere, sarebbe pure giusto per un'agronoma... ma forse meglio cambiare settore! No, diciamo che non ho mai sognato a occhi aperti la realizzazione della mia famiglia, anche se era in programma; ma da inizio gravidanza ho pensato che fosse Lorenzo, e l'ecografista ha detto che è un bimbo, e però Lorenzo non vuol dire niente e pare molto comune (io ne conosco solo uno però!) e quindi non so. E per la bimba il mio nome in pole position sarebbe stato Chiara :)

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