Il Professore ha l’aria buona e alla Nonaddetta da’ l’impressione di un tipo umano, ma avendolo solo intravisto a un paio di congressi l’ipotesi è tutta da verificare.
Con il Ricercatore1 la Nonaddetta aveva lavorato per 15 giorni nella Nuova Fantascientifica Sede e le era sembrato allegro, distruttivo, problematico, pessimista, pignolo, entusiasta, appassionato e determinato a lavorare tanto e bene.
Il Ricercatore2 è il più giovane dei tre commissari, ha un accento genericamente meridionale (l’identificazione degli accenti è un’arte a me oscura), sembra il più tranquillo e ligio alle regole dei tre ma non si può escludere che sia un’acqua cheta.
Il colloquio va bene anche se subito dopo il Professore e il Ricercatore1 litigano, ma poi fanno la pace, più o meno. Cominciamo bene. Comunque la Nonaddetta avrà, a partire da giugno, 18 mesi di lavoro nella Grande Città, con tanto di paga e contributi pensione. Affronterà un trasloco di laboratorio dalla Nuova Fantascientifica Sede (troppo costosa, credo) alla Vecchia Storica Sede. Affronterà tematiche in parte simili a quelle che conosce e in parte nuove, alcune scientificamente interessanti, imparerà a usare qualche nuovo strumento e vedrà come lavora un altro gruppo, dopo quello della Piccola Città e quello del Centro di Ricerca. Dovrà cavarsela nel primo (ultimo?) vero post-doc della sua carriera da ricercatrice, in cui per la prima volta conta davvero non tanto quanto sei preciso nell’eseguire ma se ti viene qualche buona idea. La cosa la spaventa un po’, ma è una sfida che voleva affrontare e se non fosse arrivata in questo campo se la sarebbe cercata in un altro.
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