8.8.11

Un po’ castello, un po’ villa, un po’ casa sull’albero







Un castello con mura di pietra in cui dama e cavaliere cenano al lume di candela, perché l’unica lampadina non è sufficiente e anche i lampioni fuori son tanto pochi che le stelle si moltiplicano. È la Via Lattea quel chiarore? Poi il pavimento si popola di fili, triple e prolunghe e il XXI secolo riesplode in tutti i suoi watt. E siamo in rete!
Una villa di campagna, viti e alberi e orti e galline e mucche per vicini, vetri ondulati dal tempo, scuri di legno, San Giuseppe guarda il cortile dal mosaico, un pavimento in cementine uscito dritto da un film di Tim Burton (Johnny Depp non incluso) che bianco non torna ma lucido abbastanza, altri in cotto che aspettano il loro turno di pulizia per mostrare il loro colore. Un terrazzino da cui la micia osserva il mondo nuovo che la aspetta. Con punte di scarsissima approvazione in concomitanza con il transito di altri gatti in cortile.



 

Una casa sull’albero in cui arrampicarsi su scale a pioli per raggiungere il primo piano o la mansarda. Un po’ circo, anche, se contemporaneamente ti improvvisi equilibrista per portare da basso i piatti da lavare o di sopra quelli puliti. Finché il suocero (sant’uomo) passa a vedere e sentenzia che “non è molto pratico”: la scala di legno a gradini riprende il suo posto e la casa è un po’ meno sull’albero e molto più user friendly.




 

I Nonaddetti hanno traslocato. Due settimane fa e con una settimana di anticipo sulle previsioni, causa inattesa solerzia delll’omino incaricato di piombare il contatore del gas nell’appartamento. Sono stati aiutati da diverse persone tra cui spicca l’assenza dei genitori della Nonaddetta, tenuti all’oscuro di tutto (credo) onde evitare crisi di ansia (loro e poi mie) e il rischio di eliminazione delle loro ferie per aiutare nel trasloco. Sono incerta se quando glielo dirò saranno solo sorpresi (traslocato? davvero?), anche tristi (tu non ci vuoi, ah, mondo crudele!) o decisamente furiosi (siete pazzi!).
 
Si sono accampati in un’ala della casa che per ora non sarà coinvolta nei lavori di restauro. Adesso, con parenti e amici, sono addettissimi a procedere con i lavori e, intanto, nel trasformare quest’accampamento in un campeggio a due stelle: una per l’acqua corrente, l’altra per il wi-fi. L’importante è poterci sopravvivere fino al prossimo trasloco, che si spera arrivi prima del freddo: pochi metri più in là, nella stessa casa, una casa vera – la nostra!

0 commenti:

Posta un commento