Un po' di anni fa, in un'altra città, ho incrociato per l'ennesima volta in corridoio
un mio professore, alto e magro che un vento troppo forte o un cane troppo vivace
se lo portavano via.
L'ho salutato come sempre
ma quella volta lui ha detto: tu sorridi sempre
continua così
e sorrideva anche lui.
Devo ammettere che il sorriso non è più lo stesso
sta aspettando, come radici in inverno
ma a volte fuori c'è il sole
e io ci riprovo.
A volte trovo un occhio gentile che coglie e sorride di rimando
a volte scontrosità, o forse è solo fretta, o la lontananza.
Nell'uno e l'altro caso
quel sorriso magro mi torna in mente
e almeno dentro il sorriso, il mio, rimane.
Sei spigolosa, ma anche molto intensa. E mi piace quello che scrivi, anche se, a volte, sei criptica. E in questo mi ritrovo.
RispondiEliminaCiao
Chiara
Ah, che hai fatto? ;) Adesso ho scritto un panegirico sulla mia spigolosità.
RispondiEliminaLa cosa tragicomica è che di recente sono stata descritta come di carattere difficile, o rassegnata, in situazioni in cui mi ha molto sospreso. Mi sento dire che sono difficile, per esempio, da persone famose per non andare d'accordo con quasi nessuno (e tra i pochi ci dovrei essere io), o che sono rassegnata da chi è noto per un certo cinismo e per non avere speranza in quasi niente. A confronto con loro io sono madre teresa, credevo di essere l'incorreggibile idealista e di andare d'accordo con tutti - benché a volte soffrendo, io però, non loro; in questi casi non ho proprio saputo come interpretare l'informazione. Nel tuo caso invece posso concordare, riporto la faccenda al fatto di vivere un periodo in cui ho perso parecchi punti di riferimento interiori e sto cercando di ricostruirmi una mappa, e di cambiare anche qualche metodo perché fin qui non sono stata abbastanza efficace, ma questi nuovi metodi non li so usare, sono ancora maldestra.. in questo periodo io stessa mi evito! ma sto sbattendo su tutti i muri e prima o poi troverò la porta nascosta.